Purtroppo, non c’è molto da fare per evitare che l’alluce valgo aumenti, il solo accorgimento è quello di evitare le scarpe con tacchi alti, anche se quest’accorgimento non cambierà di molto le sorti dell’alluce. Se nel tuo codice genetico è scritto che l’alluce valgo peggiorerà, non potrai fare nulla per cambiare le sue sorti.
Nelle pazienti con alluce valgo,la genetica rappresenta uno dei fattori più importanti. Nelle donne che presentano una familiarità per l’alluce valgo,la possibilità di sviluppare la malattia è altissima. Studi in letteratura parlano di un 80% di possibilità di sviluppare la deformità.
Poi esistono altri fattori che possono peggiorare la malattia, e questi fattori sono sempre legati al tipo di scarpe. Scarpe basse con punta larga, sono sicuramente le più consigliate.
In ultimo gli ormoni femminili rappresentano la chiave dello sviluppo dell’alluce valgo. Sono essi che fanno sì che le donne siano 9 volte più a rischio di ammalarsi rispetto agli uomini.
In generale si deve prendere in considerazione il trattamento chirurgico quando non si riesce a controllare il dolore con la scelta delle scarpe e protettori.
L’alluce valgo può essere anche responsabile di dolori alla caviglia e polpaccio, fino a compromettere la schiena. Inoltre, al fine di evitare la degenerazione della cartilagine (artrosi dell’alluce), i pazienti più giovani e quindi più attivi, dovrebbero prendere in considerazione l’intervento chirurgico.
Si! La decisione di realizzare un intervento bilaterale è una scelta individuale orientata per lo più da criteri personali, piuttosto che da criteri medici.
Vedi Tab "Complicanze"
L’alluce valgo è riconosciuta come una malattia invalidante e quindi in genere, il suo trattamento è coperto dalle assicurazioni sanitarie private. Tuttavia, è sempre consigliabile consultare la compagnia d’assicurazione prima di realizzare l’intervento.
Secret Bridge permette una correzione “anatomica” dell’alluce. Questo significa che ristabilisce l’anatomia corretta del piede facendo “basculare” il primo osso metatarsale, senza tagliarlo. In tutte le altre tecniche è necessario tagliare quest’osso. Ciò significa che con Secret-Bridge non si danneggia la struttura ossea e quindi, se necessario, l'attuazione di un secondo intervento sarà certamente possibile e non sarà più complesso di un intervento classico, condotto per la prima volta.
Circa 1 ora. Però se bisogna correggere anche le dita laterali, l’intervento può prolungarsi nel tempo
Sì! L’intervento si esegue in anestesia locale della caviglia.
L’intervento è ambulatoriale quindi tutte le pazienti soggiornano in clinica qualche ora al fine di riposare dallo “stress” dell’intervento chirurgico. Per le pazienti straniere o che non risiedono in città, la clinica mette a disposizione una stanza privata dove poter soggiornare una notte con un accompagnatore, senza costi aggiuntivi.
Dal momento che no eseguo incisioni chirurgiche né tagli ossei del primo metatarso, il dolore è minimo. Bisogna sfatare il mito che l’intervento di correzione dell’alluce valgo è doloroso.
Con Secret-Bridge non ci saranno cicatrici né incisioni delle parti molli. Anche a livello osseo, non verranno praticati i tagli ossei del primo metatarso, ragion per cui quest’intervento è il meno aggressivo fra tutti gli interventi per correggere l’alluce valgo.
Ciò che riferiscono le pazienti operate è di un dolore leggero che dura 2 o 3 giorni e che si controlla facilmente con 1 grammo di paracetamolo ogni 8 ore per i primi 2-3 giorni.
Immediatamente dopo l'operazione! Uscirai dalla clinica camminando senza stampelle.
NO! Le stampelle non sono necessarie, anzi controindicate. Camminare fa bene, farà sgonfiare più rapidamente il piede, riattiverà la circolazione, eviterà in rischio di trombosi venosa e di rigidità dell’alluce.
Quando verrà rimosso il bendaggio, dopo 5 giorni dall’intervento.
Nessuna! Io invito tutte le pazienti a continuare le attività quotidiane come se non fossero mai state operate. Non è necessario proteggere il piede con dispositivi speciali, cerotti o scarpe ortopediche.
NO! Non dovrai eseguire medicazioni perché non avrai suture né incisioni chirurgiche.
Il piede resterà leggermente gonfio per le prime 6-8 settimane, ragion per cui il risultato si potrà apprezzare solo dopo questo lasso di tempo.
NO! Di solito non è richiesta la riabilitazione, a patto che cammini normalmente e che faccia gli esercizi che ti verranno assegnati.
Dopo 5 giorni dall'intervento, quando ti verrà rimosso il bendaggio
Dipende dal tipo di sport. Nuoto, bicicletta ed esercizi non d’impatto posso essere eseguiti dopo soli 15 giorni dall’intervento. Bisognerà aspettare circa 6 settimane per riprendere la corsa dolce e circa 3 mesi per le attività più violente come calcio, pallavolo e basket.
Dipende dal tacco. Se per scarpe con i tacchi intendiamo scarpe con un’altezza del tacco di 3-4 cm, potrai indossarle dopo circa 4-6 settimane dall’intervento. Dovrai invece aspettare circa 2-3 mesi per le scarpe con tacchi più alti.
Nella mia casistica il tasso di recidiva è molto basso, circa il 4% delle pazienti operate con Secret-Bridge.
In generale la possibilità di recidiva si riduce con il passare del tempo perché si formerà un ponte fibroso tra il primo e secondo metatarso che rinforzerà il legamento artificiale. Questa struttura si forma dopo circa 3-6 mesi perciò superata la finestra temporale dei 6 mesi, il rischio di recidiva è praticamente zero
L’esperienza del chirurgo è fondamentale quando si affronta qualsiasi intervento chirurgico. Però, indipendentemente dalla bravura del medico, esiste sempre il rischio di complicazioni che possono essere generali, e quindi comuni a tutti gli interventi (infezione, trombosi, ecc.) e specifici del procedimento chirurgico adottato. In generale, rispetto agli interventi che si eseguono con le osteotomie, cioè tagliando l’osso metatarsale, le complicanze sono minori e soprattutto di minore importanza. Il rischio d’infezione è molto limitato perché l’intervento si esegue attraverso 4-5 orifizi di 1 mm ciascuno. Il rischio di trombosi è anch’esso molto ridotto perché non si praticano i tagli ossei e perché le pazienti saranno libere di camminare e continuare la vita quotidiana già dal giorno dopo l’intervento.
Ipercorrezione
L’ipercorrezione (o alluce varo) è una complicanza molto sporadica in questo tipo di intervento, contrariamente alle tecniche con osteotomia in cui il rischio è molto più elevato. Nella mia casistica personale questa complicanza è pari a zero.
Recidiva dell’alluce valgo
La recidiva è un rischio in tutti gli interventi chirurgici di correzione dell’alluce valgo. Con la tecnica Secret Bridge, la recidiva si può verificare solo in 1 caso: con la rottura del legamento sintetico.
Il legamento utilizzato è in Mini TightRope di Arthrex, un sistema costruito in titanio e polietilene intrecciato, che negli studi di laboratorio ha imostrato una resistenza alla rottura fino a 1150 kg. Normalmente nella mia pratica chirurgica io impianto 2 legamenti per un totale di circa 2300 kg di resistenza alla trazione.
Con il trascorrere del tempo poi, le forze che si oppongono (spring forces) diminuiscono sensibilmente, riducendo lo stress sul legamento. Questo in parole semplici significa che più passa il tempo e meno rischi chi sono ad una recidiva.
Frattura da stress
Una frattura da stress è una frattura di un osso dovuta a sollecitazioni di bassa entità pero ripetute nel tempo. Questa condizione genera delle forze che agiscono ripetitivamente sull’osso, generando alla fine una rottura dello stesso.
Una frattura da stress si può verificare a carico del secondo osso metatarsale, perché più piccolo e fragile del primo. Nella mia casistica personale questo tipo di complicanza rappresenta circa il 2% ed in tutti i casi la soluzione è stata quella di limitare la deambulazione ella paziente e cambiare la scarpa normale con una scarpa ortopedica per 6 settimane.Dopo 6 settimane, l’osso metatarsale era guarito spontaneamente.
Rigidità delle articolazioni del dito
In condizioni normali, l’arco di movimento dell’alluce `di circa 70 gradi. Dopo un intervento di correzione di alluce valgo, il rischio di restare con una rigidità articolare del dito è tanto più alto, quanto più sarà il tempo di immobilizzazione con bendaggi, fasciature o scarpe ortopediche.
Secret Bridge è l’unica tecnica chirurgica che vi permetterà di rimuovere la fasciatura e indossare le vostre scarpe dopo solo 7 giorni dall’intervento. Ne consegue che il rischio di rigidità è quasi zero se le pazienti eseguono gli esercizi di riabilitazione indicati.Questo è grande vantaggio se si pensa che in alcune tecniche chirurgiche (come la Borsch) il tasso di rigidità è superiore al 50%.
Artrosi
Molteplici studi pubblicati nella letteratura ufficiale hanno evidenziato che circa il 75% dei pazienti che si sottopongono a un intervento di correzione dell’alluce valgo, già presentano diversi gradi di artrosi dell’alluce prima dell’intervento chirurgico.Fortunatamente meno del 2% di questi pazienti avrà problemi di dolore dovuto all’artrosi.
Lesione neuro-vascolari
Per lesioni neuro-vascolari si intendono danni chirurgici accidentali a carico di vene, arterie e nervi.
Con Secret Bridge si realizzano 4 forellini di 1 mm ciascuno, ragion per cui, sebbene esista un rischio teorico di lesione a queste strutture, nella mia sperienza personale questo rischio è pari a zero.Evidentemente i rischi di infezione o lesione neuro-vascolare aumenta quanto più estesa è incisione chirurgica e quanto più lunga è la durata dell’intervento.
Trombosi venosa profonda
E’ l’ostruzione di una vena delle gambe. E’ un rischio in tutti gli interventi chirurgici a carico degli arti inferiori e soprattutto negli interventi ortopedici.
Il rischio è aumentato poi dall’immobilità e dall’aggressività dell’intervento chirurgico.
Quindi, sebbene esista un rischio teorico di trombosi venosa (ragion per cui sarà prescritta eparina per 10 giorni), con Secret Bridge l’aggressione all’osso e alle parti molli è minima, le pazienti potranno camminare immediatamente e questo porta quasi a zero il rischio relativo a questa complicanza.
L’accorciamento delle dita mi viene richiesto da quelle pazienti che presentano un piede tipicamente “greco”.
L’accorciamento per fini puramente estetici rispetterà i criteri soggettivi delle pazienti.
Tuttavia, il secondo dito eccessivamente lungo può indurre problemi all’indossare alcuni tipi di calzature ed inoltre, essendo il primo tra le dita a toccare la punta delle scarpe, può. lettersi assumendo la tipica deformità conosciuta come “dito a martello”.
Si! La decisione di realizzare un intervento bilaterale è una scelta soggettiva, orientata per lo più da criteri personali piuttosto che da criteri medici.
Vedi tab "Complicanze"
L’intervento per fini estetici, quindi non supportato da dolore o da un incipiente deformazione a martello, NON è riconosciuto come un intervento necessario perché la malattia non è invalidante e quindi in genere, il suo trattamento NON è coperto dalle assicurazioni sanitarie private.
In tutti gli altri casi in cui ci sia un’evidenza di sintomi dovuti all’eccessiva lunghezza del dito (arrossamento, traumatismi ungueali, atteggiamento in flessione ecc.), il suo trattamento è coperto dalle assicurazioni sanitarie private.
Tuttavia, è sempre consigliabile consultare la compagnia assicuratrice prima di realizzare l’intervento.
Circa 15 minuti; è un intervento rapido e semplice da eseguire. Sulla base delle mie esperienze personali, quando realizzo un accorciamento del secondo dito per fini estetici, mi si richiede di accorciare anche il terzo e quarto dito per al fine di dare una curva decrescente al piede ed un effetto estetico “scalato”. Quindi nel caso in cui si dovranno correggere le tre dita, il tempo chirurgico sarà approssimativamente di un’ora per piede.
Sì! L’intervento si esegue in anestesia locale.
L’intervento è ambulatoriale quindi soggiornerai in clinica qualche ora al fine di riposare dallo “stress” dell’intervento chirurgico. Per le pazienti straniere o che non risiedono in città, la clinica mette a disposizione una stanza privata dove poter soggiornare con un accompagnatore senza costi aggiuntivi.
Il dolore è realmente minimo. Bisogna sfatare il mito che la chirurgia del piede è una chirurgia dolorosa. Ciò che mi riferiscono le pazienti operate, è di un dolore leggero che dura 1 o 2 giorni e che si controlla facilmente con 1 grammo di paracetamolo.
Immediatamente dopo l'operazione! Uscirai dalla clinica camminando senza stampelle.
NO! Le stampelle non sono necessarie, anzi controindicate. Camminare fa bene, farà sgonfiare più rapidamente il piede, riattiverà la circolazione e ridurrà in rischio di trombosi venosa.
Quando verrà rimosso il bendaggio, dopo 5 giorni dall’intervento.
Nessuna! Io invito tutte le pazienti a non interrompere le attività quotidiane, come se non fossero mai state operate. Non è necessario proteggere il piede con dispositivi speciali; ciò che chiedo a tutte le pazienti che opero è di riprende nel più breve tempo possibile le abitudini quotidiane.
NO! Non dovrai eseguire nessuna medicazione perché non avrai suture esterne.
Il dito resterà leggermente gonfio per 6-8 settimane, ragion per cui il risultato si potrà apprezzare solo dopo questo lasso di tempo.
NO! Non è richiesta la riabilitazione, a patto che si cammini normalmente e che si facciano gli esercizi assegnati
Dopo 5 giorni dall'intervento, quando ti verrà rimosso il bendaggio
Dipende dal tipo di sport. Nuoto, bicicletta ed esercizi non d’impatto, posso essere eseguiti dopo sole 4-6 settimane dall’intervento. Bisognerà aspettare circa 8 settimane per riprendere la corsa e tutte le altre attività come calcio, pallavolo e basket.
Dipende dalla scarpa e dal tacco. Se per scarpe con i tacchi intendiamo scarpe con un’altezza del tacco di 3-4 cm, potrai indossarle dopo circa 4 settimane dall’intervento. Dovrai invece aspettare 6-8 settimane per le scarpe con tacchi più alti.
L’esperienza del chirurgo è fondamentale quando si affronta qualsiasi intervento chirurgico. Però, indipendentemente dalla bravura del medico, esiste sempre il rischio di complicazioni che possono essere generali, e quindi comuni a tutti gli interventi (infezione, trombosi, ecc.) e specifici del procedimento chirurgico adottato. In generale, rispetto agli interventi che si eseguono con le osteotomie, cioè tagliando l’osso metatarsale, le complicanze sono minori e soprattutto di minore importanza. Il rischio d’infezione è molto limitato perché l’intervento si esegue attraverso 4-5 orifizi di 1 mm ciascuno. Il rischio di trombosi è anch’esso molto ridotto perché non si praticano i tagli ossei e perché le pazienti saranno libere di camminare e continuare la vita quotidiana già dal giorno dopo l’intervento.
Ipercorrezione
L’ipercorrezione (o alluce varo) è una complicanza molto sporadica in questo tipo di intervento, contrariamente alle tecniche con osteotomia in cui il rischio è molto più elevato. Nella mia casistica personale questa complicanza è pari a zero.
Recidiva dell’alluce valgo
La recidiva è un rischio in tutti gli interventi chirurgici di correzione dell’alluce valgo. Con la tecnica Secret Bridge, la recidiva si può verificare solo in 1 caso: con la rottura del legamento sintetico.
Il legamento utilizzato è in Mini TightRope di Arthrex, un sistema costruito in titanio e polietilene intrecciato, che negli studi di laboratorio ha imostrato una resistenza alla rottura fino a 1150 kg. Normalmente nella mia pratica chirurgica io impianto 2 legamenti per un totale di circa 2300 kg di resistenza alla trazione.
Con il trascorrere del tempo poi, le forze che si oppongono (spring forces) diminuiscono sensibilmente, riducendo lo stress sul legamento. Questo in parole semplici significa che più passa il tempo e meno rischi chi sono ad una recidiva.
Frattura da stress
Una frattura da stress è una frattura di un osso dovuta a sollecitazioni di bassa entità pero ripetute nel tempo. Questa condizione genera delle forze che agiscono ripetitivamente sull’osso, generando alla fine una rottura dello stesso.
Una frattura da stress si può verificare a carico del secondo osso metatarsale, perché più piccolo e fragile del primo. Nella mia casistica personale questo tipo di complicanza rappresenta circa il 2% ed in tutti i casi la soluzione è stata quella di limitare la deambulazione ella paziente e cambiare la scarpa normale con una scarpa ortopedica per 6 settimane.Dopo 6 settimane, l’osso metatarsale era guarito spontaneamente.
Rigidità delle articolazioni del dito
In condizioni normali, l’arco di movimento dell’alluce `di circa 70 gradi. Dopo un intervento di correzione di alluce valgo, il rischio di restare con una rigidità articolare del dito è tanto più alto, quanto più sarà il tempo di immobilizzazione con bendaggi, fasciature o scarpe ortopediche.
Secret Bridge è l’unica tecnica chirurgica che vi permetterà di rimuovere la fasciatura e indossare le vostre scarpe dopo solo 7 giorni dall’intervento. Ne consegue che il rischio di rigidità è quasi zero se le pazienti eseguono gli esercizi di riabilitazione indicati.Questo è grande vantaggio se si pensa che in alcune tecniche chirurgiche (come la Borsch) il tasso di rigidità è superiore al 50%.
Artrosi
Molteplici studi pubblicati nella letteratura ufficiale hanno evidenziato che circa il 75% dei pazienti che si sottopongono a un intervento di correzione dell’alluce valgo, già presentano diversi gradi di artrosi dell’alluce prima dell’intervento chirurgico.Fortunatamente meno del 2% di questi pazienti avrà problemi di dolore dovuto all’artrosi.
Lesione neuro-vascolari
Per lesioni neuro-vascolari si intendono danni chirurgici accidentali a carico di vene, arterie e nervi.
Con Secret Bridge si realizzano 4 forellini di 1 mm ciascuno, ragion per cui, sebbene esista un rischio teorico di lesione a queste strutture, nella mia sperienza personale questo rischio è pari a zero.Evidentemente i rischi di infezione o lesione neuro-vascolare aumenta quanto più estesa è incisione chirurgica e quanto più lunga è la durata dell’intervento.
Trombosi venosa profonda
E’ l’ostruzione di una vena delle gambe. E’ un rischio in tutti gli interventi chirurgici a carico degli arti inferiori e soprattutto negli interventi ortopedici.
Il rischio è aumentato poi dall’immobilità e dall’aggressività dell’intervento chirurgico.
Quindi, sebbene esista un rischio teorico di trombosi venosa (ragion per cui sarà prescritta eparina per 10 giorni), con Secret Bridge l’aggressione all’osso e alle parti molli è minima, le pazienti potranno camminare immediatamente e questo porta quasi a zero il rischio relativo a questa complicanza.
Per alluce rigido (o limitus) intendiamo un processo artrosico a carico dell’articolazione metatarso-falangea del primo dito. Purtroppo, come in tutti i casi di artrosi, anche in questo caso non disponiamo di trattamenti medici efficaci alla soluzione del problema, per cui potranno applicarsi diversi protocolli a seconda del grado di usura della cartilagine.
Sebbene siano indicati trattamenti con plantari, fisioterapia ed infiltrazioni, ciò che realmente frena l’evoluzione dell’artrosi, è il mantenere in esercizio l’articolazione coinvolta. Mobilizzare con costanza l’articolazione mantenerla in esercizio è di fondamentale importanza per prevenire i problemi di rigidità ed evitare quindi il precipitare della situazione.
In generale si deve prendere in considerazione il trattamento chirurgico quando il dolore non si riesce a controllare con la scelta delle scarpe o con i trattamenti ortopedici.
Si! La decisione di realizzare un intervento bilaterale è una scelta soggettiva orientata per lo più da criteri personali, piuttosto che da criteri medici.
Vedi Tab "Complicazioni".
L’alluce rigidus o limitus è riconosciuta come una malattia invalidante e quindi in genere, il suo trattamento è coperto dalle assicurazioni sanitarie private. Tuttavia, è sempre consigliabile consultare la compagnia d’assicurazione prima di realizzare l’intervento.
Circa 40-60 minuti. Qualunque siano i gesti chirurgici da realizzarsi (che si deciderà in funzione al grado di artrosi), il tempo stimato per questo tipo di operazione è di circa un’ora.
Sì! L’intervento si esegue in anestesia locale.
L’intervento è ambulatoriale quindi tutte le pazienti soggiornano in clinica qualche ora al fine di riposare dallo “stress” dell’intervento chirurgico. Per le pazienti straniere e che non risiedono in città, la clinica mette a disposizione una stanza privata dove poter soggiornare una notte con un accompagnatore, senza costi aggiuntivi.
L’intensità del dolore dipenderà dai gesti chirurgici che si andranno a realizzare.
Dal momento che non eseguo incisioni chirurgiche, il dolore sarà minimo ed in ogni caso molto sopportabile, ragion per cui bisogna sfatare il mito che la chirurgia del piede è dolorosa. Nei miei interventi non ci saranno cicatrici né incisioni dei tessuti molli per cui il dolore è molto più moderato rispetto alle tecniche tradizionali.
Immediatamente dopo l'operazione! Uscirai dalla clinica camminando senza stampelle.
NO! Le stampelle non sono necessarie, anzi controindicate. Camminare fa bene, farà sgonfiare più rapidamente il piede, riattiverà la circolazione ed eviterà in rischio di trombosi venosa.
Quando verrà rimosso il bendaggio, dopo 5 giorni dall’intervento.
Nessuna! Io invito tutte le pazienti a continuare le attività quotidiane come se non fossero mai state operate. Non è necessario proteggere il piede con dispositivi speciali.
NO! Non dovrai eseguire medicazioni perché non avrai suture né incisioni chirurgiche.
Il piede resterà leggermente gonfio per le prime 6-8 settimane, ragion per cui il risultato estetico sarà visibile solo dopo questo lasso di tempo.
NO! Non è richiesta la riabilitazione, a patto che si cammini normalmente e che si facciano gli esercizi assegnati.
Dopo 5 giorni dall'intervento, quando ti verrà rimosso il bendaggio.
Dipende dal tipo di sport e dipende dal tipo di intervento eseguito. Nel caso in cui si sia realizzata un’artrodesi dell’articolazione (fusione ossea) il tempo di recupero sarà necessariamente più lungo perché dovremo attendere la fusione delle ossa.
In questo caso nuoto, bicicletta ed esercizi non d’impatto al suolo posso essere eseguiti dopo 8 settimane dall’intervento. Bisognerà aspettare circa 12 settimane per riprendere la corsa e tutte le altre attività.
Nel caso in cui si sia realizzata un’artroplastica senza artrodesi, il protocollo sarà completamente diverso ed il recupero sarà nettamente più rapido. Sarai spronata da subito a mobilizzare costantemente l’articolazione per evitare la rigidità. Potrai eseguire attività sportive come nuoto, bicicletta ed esercizi non d’impatto al suolo dopo sole 2 settimane dall’intervento.
L’esperienza del chirurgo è fondamentale quando si affronta qualsiasi intervento chirurgico. Però, indipendentemente dalla bravura del medico, esiste sempre il rischio di complicazioni che possono essere generali, e quindi comuni a tutti gli interventi (infezione, trombosi, ecc.) e specifici del procedimento chirurgico adottato. In generale, rispetto agli interventi che si eseguono con le osteotomie, cioè tagliando l’osso metatarsale, le complicanze sono minori e soprattutto di minore importanza. Il rischio d’infezione è molto limitato perché l’intervento si esegue attraverso 4-5 orifizi di 1 mm ciascuno. Il rischio di trombosi è anch’esso molto ridotto perché non si praticano i tagli ossei e perché le pazienti saranno libere di camminare e continuare la vita quotidiana già dal giorno dopo l’intervento.
Ipercorrezione
L’ipercorrezione (o alluce varo) è una complicanza molto sporadica in questo tipo di intervento, contrariamente alle tecniche con osteotomia in cui il rischio è molto più elevato. Nella mia casistica personale questa complicanza è pari a zero.
Recidiva dell’alluce valgo
La recidiva è un rischio in tutti gli interventi chirurgici di correzione dell’alluce valgo. Con la tecnica Secret Bridge, la recidiva si può verificare solo in 1 caso: con la rottura del legamento sintetico.
Il legamento utilizzato è in Mini TightRope di Arthrex, un sistema costruito in titanio e polietilene intrecciato, che negli studi di laboratorio ha imostrato una resistenza alla rottura fino a 1150 kg. Normalmente nella mia pratica chirurgica io impianto 2 legamenti per un totale di circa 2300 kg di resistenza alla trazione.
Con il trascorrere del tempo poi, le forze che si oppongono (spring forces) diminuiscono sensibilmente, riducendo lo stress sul legamento. Questo in parole semplici significa che più passa il tempo e meno rischi chi sono ad una recidiva.
Frattura da stress
Una frattura da stress è una frattura di un osso dovuta a sollecitazioni di bassa entità pero ripetute nel tempo. Questa condizione genera delle forze che agiscono ripetitivamente sull’osso, generando alla fine una rottura dello stesso.
Una frattura da stress si può verificare a carico del secondo osso metatarsale, perché più piccolo e fragile del primo. Nella mia casistica personale questo tipo di complicanza rappresenta circa il 2% ed in tutti i casi la soluzione è stata quella di limitare la deambulazione ella paziente e cambiare la scarpa normale con una scarpa ortopedica per 6 settimane.Dopo 6 settimane, l’osso metatarsale era guarito spontaneamente.
Rigidità delle articolazioni del dito
In condizioni normali, l’arco di movimento dell’alluce `di circa 70 gradi. Dopo un intervento di correzione di alluce valgo, il rischio di restare con una rigidità articolare del dito è tanto più alto, quanto più sarà il tempo di immobilizzazione con bendaggi, fasciature o scarpe ortopediche.
Secret Bridge è l’unica tecnica chirurgica che vi permetterà di rimuovere la fasciatura e indossare le vostre scarpe dopo solo 7 giorni dall’intervento. Ne consegue che il rischio di rigidità è quasi zero se le pazienti eseguono gli esercizi di riabilitazione indicati.Questo è grande vantaggio se si pensa che in alcune tecniche chirurgiche (come la Borsch) il tasso di rigidità è superiore al 50%.
Artrosi
Molteplici studi pubblicati nella letteratura ufficiale hanno evidenziato che circa il 75% dei pazienti che si sottopongono a un intervento di correzione dell’alluce valgo, già presentano diversi gradi di artrosi dell’alluce prima dell’intervento chirurgico.Fortunatamente meno del 2% di questi pazienti avrà problemi di dolore dovuto all’artrosi.
Lesione neuro-vascolari
Per lesioni neuro-vascolari si intendono danni chirurgici accidentali a carico di vene, arterie e nervi.
Con Secret Bridge si realizzano 4 forellini di 1 mm ciascuno, ragion per cui, sebbene esista un rischio teorico di lesione a queste strutture, nella mia sperienza personale questo rischio è pari a zero.Evidentemente i rischi di infezione o lesione neuro-vascolare aumenta quanto più estesa è incisione chirurgica e quanto più lunga è la durata dell’intervento.
Trombosi venosa profonda
E’ l’ostruzione di una vena delle gambe. E’ un rischio in tutti gli interventi chirurgici a carico degli arti inferiori e soprattutto negli interventi ortopedici.
Il rischio è aumentato poi dall’immobilità e dall’aggressività dell’intervento chirurgico.
Quindi, sebbene esista un rischio teorico di trombosi venosa (ragion per cui sarà prescritta eparina per 10 giorni), con Secret Bridge l’aggressione all’osso e alle parti molli è minima, le pazienti potranno camminare immediatamente e questo porta quasi a zero il rischio relativo a questa complicanza.
L’allungamento delle dita mi viene richiesto da quelle pazienti che si sono sottoposte anteriormente ad uno o più interventi di correzione delle dita a martello.
Uno dei rischi di questi interventi è l’eccessivo accorciamento del dito, ragione che spinge poi le pazienti a considerare un ulteriore intervento di allungamento. I motivi posso essere molteplici e non solo per fini estetici. Un eccessivo accorciamento del dito può provocare molteplici problemi non solo funzionali, ma anche e soprattutto psicologici, per cui le pazienti si dirigono alla mia attenzione per valutare la migliore strategia da adottare.
Si! La decisione di realizzare un intervento bilaterale è una scelta soggettiva, orientata per lo più da criteri personali, piuttosto che da criteri medici.
Vedi Tab "Complicazioni".
L’intervento per fini estetici, quindi non supportato da dolore o da un incipiente deformazione a martello, NON è riconosciuto come un intervento necessario perché la malattia non è invalidante e quindi in genere, il suo trattamento NON è coperto dalle assicurazioni sanitarie private.
In tutti gli altri casi in cui ci sia un’evidenza di sintomi dovuti all’eccessivo accorciamento del dito (arrossamento, traumatismi ungueali, atteggiamento in flessione, ecc.), il suo trattamento è coperto dalle assicurazioni sanitarie private. Tuttavia, è sempre consigliabile consultare la compagnia assicuratrice prima di realizzare l’intervento.
È un intervento complesso che richiede esperienza e conoscenza. Sarà necessario dominare perfettamente l’anatomia e tutte le tecniche chirurgiche in uso, per poter comprendere l’errore fatto nel primo intervento e per poi poter pianificare una condotta chirurgica. In generale, l’intervento che si esegue con inserto di osso di banco è più rapido e dura circa 30-40 minuti. L’intervento con prelievo autologo dell’inserto (osso della paziente), durerà sicuramente di più, approssimativamente 60-90 minuti.
Sì! L’intervento si esegue in anestesia locale.
L’intervento è ambulatoriale quindi tutte le pazienti soggiornano in clinica qualche ora al fine di riposare dallo “stress” dell’intervento chirurgico. Per le pazienti straniere e che non risiedono in città, la clinica mette a disposizione una stanza privata dove poter soggiornare una notte con un accompagnatore, senza costi aggiuntivi.
Il dolore è ampiamente sopportabile; bisogna sfatare il mito che la chirurgia del piede è una chirurgia dolorosa.Ciò che mi riferiscono le pazienti operate, è di un dolore sopportabile che dura 3-5 giorni (il tempo che i tessuti molli si abituino all’aumento della lunghezza del dito) e che si controlla facilmente con 3 grammi di paracetamolo al giorno. Negli interventi con prelievo autologo, il dolore sarà leggermente più intenso e soprattutto localizzato nella zona donante.
Immediatamente dopo l'operazione! Uscirai dalla clinica camminando senza stampelle.
NO! Le stampelle non sono necessarie, anzi controindicate. Camminare fa bene, farà sgonfiare più rapidamente il piede, riattiverà la circolazione ed eviterà in rischio di trombosi venosa.
Quando verrà rimosso il bendaggio, dopo 5 giorni dall’intervento.
Nessuna! Io invito tutte le pazienti a continuare le attività quotidiane come se non fossero mai state operate. Non è necessario proteggere il piede con dispositivi speciali; ciò che chiedo a tutte le pazienti che opero è di riprende nel più breve tempo possibile le abitudini quotidiane.
NO! Non dovrai eseguire medicazioni perché non avrai suture né incisioni chirurgiche.
Il piede resterà leggermente gonfio per le prime 6-8 settimane, ragion per cui il risultato estetico sarà visibile solo dopo questo lasso di tempo.
NO! Non è richiesta la riabilitazione, a patto che si cammini normalmente e che si facciano gli esercizi assegnati.
Dopo 5 giorni dall'intervento, quando ti verrà rimosso il bendaggio.
Dipende dal tipo di sport e dipende dal tipo di intervento eseguito. Nel caso in cui si sia realizzata un’artrodesi dell’articolazione (fusione ossea) il tempo di recupero sarà necessariamente più lungo perché dovremo attendere la fusione delle ossa.
In questo caso nuoto, bicicletta ed esercizi non d’impatto al suolo posso essere eseguiti dopo 8 settimane dall’intervento. Bisognerà aspettare circa 12 settimane per riprendere la corsa e tutte le altre attività.
Nel caso in cui si sia realizzata un’artroplastica senza artrodesi, il protocollo sarà completamente diverso ed il recupero sarà nettamente più rapido. Sarai spronata da subito a mobilizzare costantemente l’articolazione per evitare la rigidità. Potrai eseguire attività sportive come nuoto, bicicletta ed esercizi non d’impatto al suolo dopo sole 2 settimane dall’intervento.
Dipende dalla scarpa e dal tacco. Se per scarpe con i tacchi intendiamo scarpe con un’altezza del tacco di 3-4 cm, potrai indossarle dopo circa 4-6 settimane dall’intervento. Dovrai invece aspettare 6-8 settimane per le scarpe con tacchi più alti.
L’esperienza del chirurgo è fondamentale quando si affronta qualsiasi intervento chirurgico. Però, indipendentemente dalla bravura del medico, esiste sempre il rischio di complicazioni che possono essere generali, e quindi comuni a tutti gli interventi (infezione, trombosi, ecc.) e specifici del procedimento chirurgico adottato. In generale, rispetto agli interventi che si eseguono con le osteotomie, cioè tagliando l’osso metatarsale, le complicanze sono minori e soprattutto di minore importanza. Il rischio d’infezione è molto limitato perché l’intervento si esegue attraverso 4-5 orifizi di 1 mm ciascuno. Il rischio di trombosi è anch’esso molto ridotto perché non si praticano i tagli ossei e perché le pazienti saranno libere di camminare e continuare la vita quotidiana già dal giorno dopo l’intervento.
Ipercorrezione
L’ipercorrezione (o alluce varo) è una complicanza molto sporadica in questo tipo di intervento, contrariamente alle tecniche con osteotomia in cui il rischio è molto più elevato. Nella mia casistica personale questa complicanza è pari a zero.
Recidiva dell’alluce valgo
La recidiva è un rischio in tutti gli interventi chirurgici di correzione dell’alluce valgo. Con la tecnica Secret Bridge, la recidiva si può verificare solo in 1 caso: con la rottura del legamento sintetico.
Il legamento utilizzato è in Mini TightRope di Arthrex, un sistema costruito in titanio e polietilene intrecciato, che negli studi di laboratorio ha imostrato una resistenza alla rottura fino a 1150 kg. Normalmente nella mia pratica chirurgica io impianto 2 legamenti per un totale di circa 2300 kg di resistenza alla trazione.
Con il trascorrere del tempo poi, le forze che si oppongono (spring forces) diminuiscono sensibilmente, riducendo lo stress sul legamento. Questo in parole semplici significa che più passa il tempo e meno rischi chi sono ad una recidiva.
Frattura da stress
Una frattura da stress è una frattura di un osso dovuta a sollecitazioni di bassa entità pero ripetute nel tempo. Questa condizione genera delle forze che agiscono ripetitivamente sull’osso, generando alla fine una rottura dello stesso.
Una frattura da stress si può verificare a carico del secondo osso metatarsale, perché più piccolo e fragile del primo. Nella mia casistica personale questo tipo di complicanza rappresenta circa il 2% ed in tutti i casi la soluzione è stata quella di limitare la deambulazione ella paziente e cambiare la scarpa normale con una scarpa ortopedica per 6 settimane.Dopo 6 settimane, l’osso metatarsale era guarito spontaneamente.
Rigidità delle articolazioni del dito
In condizioni normali, l’arco di movimento dell’alluce `di circa 70 gradi. Dopo un intervento di correzione di alluce valgo, il rischio di restare con una rigidità articolare del dito è tanto più alto, quanto più sarà il tempo di immobilizzazione con bendaggi, fasciature o scarpe ortopediche.
Secret Bridge è l’unica tecnica chirurgica che vi permetterà di rimuovere la fasciatura e indossare le vostre scarpe dopo solo 7 giorni dall’intervento. Ne consegue che il rischio di rigidità è quasi zero se le pazienti eseguono gli esercizi di riabilitazione indicati.Questo è grande vantaggio se si pensa che in alcune tecniche chirurgiche (come la Borsch) il tasso di rigidità è superiore al 50%.
Artrosi
Molteplici studi pubblicati nella letteratura ufficiale hanno evidenziato che circa il 75% dei pazienti che si sottopongono a un intervento di correzione dell’alluce valgo, già presentano diversi gradi di artrosi dell’alluce prima dell’intervento chirurgico.Fortunatamente meno del 2% di questi pazienti avrà problemi di dolore dovuto all’artrosi.
Lesione neuro-vascolari
Per lesioni neuro-vascolari si intendono danni chirurgici accidentali a carico di vene, arterie e nervi.
Con Secret Bridge si realizzano 4 forellini di 1 mm ciascuno, ragion per cui, sebbene esista un rischio teorico di lesione a queste strutture, nella mia sperienza personale questo rischio è pari a zero.Evidentemente i rischi di infezione o lesione neuro-vascolare aumenta quanto più estesa è incisione chirurgica e quanto più lunga è la durata dell’intervento.
Trombosi venosa profonda
E’ l’ostruzione di una vena delle gambe. E’ un rischio in tutti gli interventi chirurgici a carico degli arti inferiori e soprattutto negli interventi ortopedici.
Il rischio è aumentato poi dall’immobilità e dall’aggressività dell’intervento chirurgico.
Quindi, sebbene esista un rischio teorico di trombosi venosa (ragion per cui sarà prescritta eparina per 10 giorni), con Secret Bridge l’aggressione all’osso e alle parti molli è minima, le pazienti potranno camminare immediatamente e questo porta quasi a zero il rischio relativo a questa complicanza.
L’allungamento del metatarso coinvolto nella brachimetatarsia mi viene richiesto quasi esclusivamente per motivi estetici, giacché molto raramente la brachimetatarsia apporta problemi funzionali. L’aspetto psicologico è però un fattore molto importante in quanto le pazienti hanno problemi ad affrontare tutte le situazioni della vita che le vedranno costrette a mostrare i piedi, a camminare scalze o con scarpe aperte. Detto ciò, risulta chiaro che la decisione di procedere all’intervento è unicamente della paziente che sceglierà liberamente di correggere il dito coinvolto.
Per questo tipo di intervento, consiglio caldamente di essere operate un piede alla volta. La convalescenza è piuttosto lunga, specialmente se si procederà ad un allungamento con fissatore esterno. Un intervento bilaterale è teoricamente possibile ma fortemente sconsigliato.
Vedi Tab "Complicazioni".
Benché sia chiaro che solo molto raramente la brachimetatarsia da problemi veri al camminare, l’aspetto psicologico che ne deriva è considerato invalidante sia per il sistema sanitario pubblico, sia per le compagnie di assicurazioni private. In entrambi i casi l’intervento è coperto dalle garanzie delle entità che erogano il servizio.
L’intervento con fissatore esterno è molto rapido e dura circa 20 minuti. L’intervento con inserto richiede più tempo e l’operazione può durare all’incirca 60-90 minuti
Sì! L’intervento si esegue in anestesia locale.
L’intervento è ambulatoriale quindi tutte le pazienti soggiornano in clinica qualche ora al fine di riposare dallo “stress” dell’intervento chirurgico. Per le pazienti straniere e che non risiedono in città, la clinica mette a disposizione una stanza privata dove poter soggiornare una notte con un accompagnatore, senza costi aggiuntivi.
Il dolore è minimo nella tecnica con fissatore esterno; un po' più intenso nella tecnica con innesto, soprattutto se questo è autologo (cioè viene prelevato dal paziente stesso). Più che del dolore, quello di cui si lamenta la maggior parte delle pazienti è l’incomodità durante il periodo della convalescenza.
Immediatamente dopo l'operazione! Uscirai dalla clinica camminando, però i primi giorni sarà consigliato l’uso di stampelle.
Non è strettamente necessario, però consiglio a tutte le pazienti di iniziare a camminare con l’aiuto delle stampelle per prendere fiducia e recuperare l’equilibrio.
Quando verrà rimosso il bendaggio, dopo 5 giorni dall’intervento.
Nel caso in cui la tecnica scelta sia quella del fissatore esterno, dovrai avere cura del fissatore esterno facendo delle medicazioni ogni 2 giorni. È importante mantenere il fissatore esterno sempre pulito e protetto dagli agenti esterni che potrebbero provocare un’infezione.
Il piede resterà leggermente gonfio per le prime 8-12 settimane, ragion per cui il risultato estetico sarà visibile solo dopo questo lasso di tempo.
NO! Non è richiesta la riabilitazione.
Qualsiasi tipo di attività sportiva sarà autorizzata alla fine del trattamento, cioè dopo circa 3 mesi dell’intervento.
I tacchi alti sono autorizzati dopo circa 3 mesi dall’intervento.
L’esperienza del chirurgo è fondamentale quando si affronta qualsiasi intervento chirurgico. Però, indipendentemente dalla bravura del medico, esiste sempre il rischio di complicazioni che possono essere generali, e quindi comuni a tutti gli interventi (infezione, trombosi, ecc.) e specifici del procedimento chirurgico adottato. In generale, rispetto agli interventi che si eseguono con le osteotomie, cioè tagliando l’osso metatarsale, le complicanze sono minori e soprattutto di minore importanza. Il rischio d’infezione è molto limitato perché l’intervento si esegue attraverso 4-5 orifizi di 1 mm ciascuno. Il rischio di trombosi è anch’esso molto ridotto perché non si praticano i tagli ossei e perché le pazienti saranno libere di camminare e continuare la vita quotidiana già dal giorno dopo l’intervento.
Ipercorrezione
L’ipercorrezione (o alluce varo) è una complicanza molto sporadica in questo tipo di intervento, contrariamente alle tecniche con osteotomia in cui il rischio è molto più elevato. Nella mia casistica personale questa complicanza è pari a zero.
Recidiva dell’alluce valgo
La recidiva è un rischio in tutti gli interventi chirurgici di correzione dell’alluce valgo. Con la tecnica Secret Bridge, la recidiva si può verificare solo in 1 caso: con la rottura del legamento sintetico.
Il legamento utilizzato è in Mini TightRope di Arthrex, un sistema costruito in titanio e polietilene intrecciato, che negli studi di laboratorio ha imostrato una resistenza alla rottura fino a 1150 kg. Normalmente nella mia pratica chirurgica io impianto 2 legamenti per un totale di circa 2300 kg di resistenza alla trazione.
Con il trascorrere del tempo poi, le forze che si oppongono (spring forces) diminuiscono sensibilmente, riducendo lo stress sul legamento. Questo in parole semplici significa che più passa il tempo e meno rischi chi sono ad una recidiva.
Frattura da stress
Una frattura da stress è una frattura di un osso dovuta a sollecitazioni di bassa entità pero ripetute nel tempo. Questa condizione genera delle forze che agiscono ripetitivamente sull’osso, generando alla fine una rottura dello stesso.
Una frattura da stress si può verificare a carico del secondo osso metatarsale, perché più piccolo e fragile del primo. Nella mia casistica personale questo tipo di complicanza rappresenta circa il 2% ed in tutti i casi la soluzione è stata quella di limitare la deambulazione ella paziente e cambiare la scarpa normale con una scarpa ortopedica per 6 settimane.Dopo 6 settimane, l’osso metatarsale era guarito spontaneamente.
Rigidità delle articolazioni del dito
In condizioni normali, l’arco di movimento dell’alluce `di circa 70 gradi. Dopo un intervento di correzione di alluce valgo, il rischio di restare con una rigidità articolare del dito è tanto più alto, quanto più sarà il tempo di immobilizzazione con bendaggi, fasciature o scarpe ortopediche.
Secret Bridge è l’unica tecnica chirurgica che vi permetterà di rimuovere la fasciatura e indossare le vostre scarpe dopo solo 7 giorni dall’intervento. Ne consegue che il rischio di rigidità è quasi zero se le pazienti eseguono gli esercizi di riabilitazione indicati.Questo è grande vantaggio se si pensa che in alcune tecniche chirurgiche (come la Borsch) il tasso di rigidità è superiore al 50%.
Artrosi
Molteplici studi pubblicati nella letteratura ufficiale hanno evidenziato che circa il 75% dei pazienti che si sottopongono a un intervento di correzione dell’alluce valgo, già presentano diversi gradi di artrosi dell’alluce prima dell’intervento chirurgico.Fortunatamente meno del 2% di questi pazienti avrà problemi di dolore dovuto all’artrosi.
Lesione neuro-vascolari
Per lesioni neuro-vascolari si intendono danni chirurgici accidentali a carico di vene, arterie e nervi.
Con Secret Bridge si realizzano 4 forellini di 1 mm ciascuno, ragion per cui, sebbene esista un rischio teorico di lesione a queste strutture, nella mia sperienza personale questo rischio è pari a zero.Evidentemente i rischi di infezione o lesione neuro-vascolare aumenta quanto più estesa è incisione chirurgica e quanto più lunga è la durata dell’intervento.
Trombosi venosa profonda
E’ l’ostruzione di una vena delle gambe. E’ un rischio in tutti gli interventi chirurgici a carico degli arti inferiori e soprattutto negli interventi ortopedici.
Il rischio è aumentato poi dall’immobilità e dall’aggressività dell’intervento chirurgico.
Quindi, sebbene esista un rischio teorico di trombosi venosa (ragion per cui sarà prescritta eparina per 10 giorni), con Secret Bridge l’aggressione all’osso e alle parti molli è minima, le pazienti potranno camminare immediatamente e questo porta quasi a zero il rischio relativo a questa complicanza.
Il dito a martello è una deformità a carico delle piccole dita laterali del piede ed è più frequente al secondo dito. La deformità prende origine da un disquilibrio dei tendini flessori ed estensori, che comporta una progressiva retrazione degli stessi e che a loro volta, sono responsabili del tipico aspetto a “martelletto”.
L’unica possibilità di limitare la sua l’evoluzione è quella di utilizzare scarpe comode con punta larga; in alcuni casi si possono utilizzare dei protettori su misura in silicone. Questi rimedi sono però palliativi e finalizzati a ridurre i sintomi e non a correggere la deformità. A tal fine purtroppo, sarà necessario ricorrere alla chirurgia. Nel caso in cui le dita a martello siano secondarie ad un alluce valgo, sarà chiaramente necessario correggere anche quest’ultimo al fine di evitare una recidiva della deformità.
In generale si deve prendere in considerazione il trattamento chirurgico quando il dolore non si riesce a controllare con la scelta delle scarpe e protettori su misura. Resta chiaro che si dovrà considerare anche una correzione di altre deformità, come ad esempio l’alluce valgo, che hanno dato origine al dito a martello.
Si! La decisione di realizzare un intervento bilaterale è una scelta soggettiva, orientata per lo più da criteri personali, piuttosto che da criteri medici.
Vedi Tab "Complicazioni".
Il dito a martello è riconosciuta come una malattia invalidante e quindi in genere, il suo trattamento è coperto dalle assicurazioni sanitarie private. Tuttavia, è sempre consigliabile consultare la compagnia assicuratrice prima di realizzare l’intervento.
Circa 5 minuti; è un intervento rapido e semplice da eseguire. Se bisogna però correggere anche altre dita, l’intervento può prolungarsi nel tempo.
Sì! L’intervento si esegue in anestesia locale.
L’intervento è ambulatoriale quindi soggiornerai in clinica qualche ora al fine di riposare dallo “stress” dell’intervento chirurgico. Per le pazienti straniere o che non risiedono in città, la clinica mette a disposizione una stanza privata dove poter soggiornare con un accompagnatore senza costi aggiuntivi.
Dal momento che non eseguo incisioni chirurgiche e rispetto l’integrità di tutte le strutture anatomiche, il dolore è realmente minimo.
Bisogna sfatare il mito che la chirurgia del piede è una chirurgia dolorosa. Ciò che mi riferiscono le pazienti operate, è di un dolore leggero che dura 1 o 2 giorni e che si controlla facilmente con 1 grammo di paracetamolo ogni 8 ore per i primi 3 giorni.
Immediatamente dopo l'operazione! Uscirai dalla clinica camminando senza stampelle.
NO! Le stampelle non sono necessarie, anzi controindicate. Camminare fa bene, farà sgonfiare più rapidamente il piede, riattiverà la circolazione e ridurrà in rischio di trombosi venosa.
Quando verrà rimosso il bendaggio, dopo 5 giorni dall’intervento.
Nessuna! Io invito tutte le pazienti a continuare le attività quotidiane come se non fossero mai state operate. Non è necessario proteggere il piede con dispositivi speciali; ciò che chiedo a tutte le pazienti che opero è di riprende nel più breve tempo possibile le abitudini quotidiane.
NO! Non dovrai eseguire medicazioni perché non avrai suture né incisioni chirurgiche.
Il dito resterà leggermente gonfio per 6-8 settimane, ragion per cui il risultato si potrà apprezzare solo dopo questo lasso di tempo.
NO! Non è richiesta la riabilitazione, a patto che si cammini normalmente.
Dopo 5 giorni dall'intervento, quando ti verrà rimosso il bendaggio.
Dipende dal tipo di sport. Nuoto, bicicletta ed esercizi non d’impatto al suolo posso essere eseguiti dopo sole 3 settimane dall’intervento. Bisognerà aspettare circa 6 settimane per riprendere la corsa e tutte le altre attività come calcio, pallavolo e basket.
Dipende dalla scarpa e dal tacco. Se per scarpe con i tacchi intendiamo scarpe con un’altezza del tacco di 3-4 cm, potrai indossare le scarpe dopo circa 2 settimane dall’intervento. Dovrai invece aspettare circa 6 settimane per le scarpe con tacchi più alti.
Nella mia casistica il tasso di recidiva è molto basso, meno del 1% delle pazienti operate.
L’esperienza del chirurgo è fondamentale quando si affronta qualsiasi intervento chirurgico. Però, indipendentemente dalla bravura del medico, esiste sempre il rischio di complicazioni che possono essere generali, e quindi comuni a tutti gli interventi (infezione, trombosi, ecc.) e specifici del procedimento chirurgico adottato. In generale, rispetto agli interventi che si eseguono con le osteotomie, cioè tagliando l’osso metatarsale, le complicanze sono minori e soprattutto di minore importanza. Il rischio d’infezione è molto limitato perché l’intervento si esegue attraverso 4-5 orifizi di 1 mm ciascuno. Il rischio di trombosi è anch’esso molto ridotto perché non si praticano i tagli ossei e perché le pazienti saranno libere di camminare e continuare la vita quotidiana già dal giorno dopo l’intervento.
Ipercorrezione
L’ipercorrezione (o alluce varo) è una complicanza molto sporadica in questo tipo di intervento, contrariamente alle tecniche con osteotomia in cui il rischio è molto più elevato. Nella mia casistica personale questa complicanza è pari a zero.
Recidiva dell’alluce valgo
La recidiva è un rischio in tutti gli interventi chirurgici di correzione dell’alluce valgo. Con la tecnica Secret Bridge, la recidiva si può verificare solo in 1 caso: con la rottura del legamento sintetico.
Il legamento utilizzato è in Mini TightRope di Arthrex, un sistema costruito in titanio e polietilene intrecciato, che negli studi di laboratorio ha imostrato una resistenza alla rottura fino a 1150 kg. Normalmente nella mia pratica chirurgica io impianto 2 legamenti per un totale di circa 2300 kg di resistenza alla trazione.
Con il trascorrere del tempo poi, le forze che si oppongono (spring forces) diminuiscono sensibilmente, riducendo lo stress sul legamento. Questo in parole semplici significa che più passa il tempo e meno rischi chi sono ad una recidiva.
Frattura da stress
Una frattura da stress è una frattura di un osso dovuta a sollecitazioni di bassa entità pero ripetute nel tempo. Questa condizione genera delle forze che agiscono ripetitivamente sull’osso, generando alla fine una rottura dello stesso.
Una frattura da stress si può verificare a carico del secondo osso metatarsale, perché più piccolo e fragile del primo. Nella mia casistica personale questo tipo di complicanza rappresenta circa il 2% ed in tutti i casi la soluzione è stata quella di limitare la deambulazione ella paziente e cambiare la scarpa normale con una scarpa ortopedica per 6 settimane.Dopo 6 settimane, l’osso metatarsale era guarito spontaneamente.
Rigidità delle articolazioni del dito
In condizioni normali, l’arco di movimento dell’alluce `di circa 70 gradi. Dopo un intervento di correzione di alluce valgo, il rischio di restare con una rigidità articolare del dito è tanto più alto, quanto più sarà il tempo di immobilizzazione con bendaggi, fasciature o scarpe ortopediche.
Secret Bridge è l’unica tecnica chirurgica che vi permetterà di rimuovere la fasciatura e indossare le vostre scarpe dopo solo 7 giorni dall’intervento. Ne consegue che il rischio di rigidità è quasi zero se le pazienti eseguono gli esercizi di riabilitazione indicati.Questo è grande vantaggio se si pensa che in alcune tecniche chirurgiche (come la Borsch) il tasso di rigidità è superiore al 50%.
Artrosi
Molteplici studi pubblicati nella letteratura ufficiale hanno evidenziato che circa il 75% dei pazienti che si sottopongono a un intervento di correzione dell’alluce valgo, già presentano diversi gradi di artrosi dell’alluce prima dell’intervento chirurgico.Fortunatamente meno del 2% di questi pazienti avrà problemi di dolore dovuto all’artrosi.
Lesione neuro-vascolari
Per lesioni neuro-vascolari si intendono danni chirurgici accidentali a carico di vene, arterie e nervi.
Con Secret Bridge si realizzano 4 forellini di 1 mm ciascuno, ragion per cui, sebbene esista un rischio teorico di lesione a queste strutture, nella mia sperienza personale questo rischio è pari a zero.Evidentemente i rischi di infezione o lesione neuro-vascolare aumenta quanto più estesa è incisione chirurgica e quanto più lunga è la durata dell’intervento.
Trombosi venosa profonda
E’ l’ostruzione di una vena delle gambe. E’ un rischio in tutti gli interventi chirurgici a carico degli arti inferiori e soprattutto negli interventi ortopedici.
Il rischio è aumentato poi dall’immobilità e dall’aggressività dell’intervento chirurgico.
Quindi, sebbene esista un rischio teorico di trombosi venosa (ragion per cui sarà prescritta eparina per 10 giorni), con Secret Bridge l’aggressione all’osso e alle parti molli è minima, le pazienti potranno camminare immediatamente e questo porta quasi a zero il rischio relativo a questa complicanza.
La Sindrome di Haglund è rappresentata dalla formazione di uno sperone osseo anomalo che si sviluppa nella regione posteriore del tallone, dietro il tendine d’Achille.
Purtroppo, nel caso dell’Haglund non ci sono rimedi veramente efficaci per prevenire e limitare il problema; in alcuni casi un plantare che riduce la tensione del tendine d’Achille, può rappresentare il trattamento iniziale.
Se il plantare è ben fatto, in molti casi si riesce a rimandare l’intervento anche di alcuni anni. Perciò consiglio sempre di realizzare il plantare dopo uno studio biomeccanico completo, dove verranno studiati i movimenti del piede, ma anche di tutto l’arto inferiore.
Il piede è una struttura complessa che cambia i suoi movimenti a seconda delle attività che si eseguono. L’appoggio plantare in posizione statica sarà sicuramente diverso dall’appoggio quando si commina o quando si corre. Per questa ragione, a mio avviso i plantari realizzati previa una semplice podoscopia (esame dell’impronta del piede) non sono adeguati alla risoluzione del problema perché non considerano i cambiamenti del piede e caviglia quando si cammina o si corre.
In generale si deve prendere in considerazione il trattamento chirurgico quando non si riesce a controllare il dolore con i trattamenti ortopedici conservatori.
Si ! La decisione di realizzare un intervento bilaterale è una scelta individuale orientata per lo più da criteri personali, piuttosto che da criteri medici.
Vedi Tab "Complicanze".
Circa 40 minuti.
Sì! L’intervento si esegue in anestesia loco-regionale della caviglia.
L’intervento è ambulatoriale quindi tutte le pazienti soggiornano in clinica qualche ora al fine di riposare dallo “stress” dell’intervento chirurgico. Per le pazienti straniere o che non risiedono in città, la clinica mette a disposizione una stanza privata dove poter soggiornare una notte con un accompagnatore, senza costi aggiuntivi.
Dal momento che non eseguo incisioni chirurgiche ne dissezioni chirurgiche, il dolore è minimo.
Bisogna sfatare il mito che la chirurgia del piede è dolorosa. Non ci saranno cicatrici né incisioni delle parti molli, ragion per cui quest’intervento è il meno aggressivo fra tutti gli interventi per risolvere questo tipo di problema. Sebbene leggero, in questo tipo di intervento il dolore durerà piuttosto a lungo.
Ciò che riferiscono i pazienti operati è di un dolore sopportabile che dura 4-6 settimane e che si controlla facilmente con 1 grammo di paracetamolo.
Immediatamente dopo l'operazione! Uscirai dalla clinica camminando.
Le stampelle non sono necessarie ma fortemente consigliate. Camminare fa bene, farà sgonfiare più rapidamente il piede, riattiverà la circolazione, eviterà in rischio di trombosi venosa. I primi giorni però verrai istruita a camminare con l’aiuto delle stampelle per ritrovare la sicurezza nel passo e l’equilibrio.
Quando verrà rimosso il bendaggio, dopo 5 giorni dall’intervento.
Nessuna! Io invito tutte le pazienti a continuare con le attività quotidiane come se non fossero mai state operate. Non è necessario proteggere il piede con dispositivi speciali, cerotti o scarpe ortopediche.
NO! Non dovrai eseguire medicazioni perché non avrai suture né incisioni chirurgiche.
Il piede resterà leggermente gonfio per le prime 6-8 settimane, ragion per cui il risultato sarà apprezzabile solo dopo questo lasso di tempo.
NO! Di solito non è richiesta la riabilitazione, a patto che cammini normalmente e che faccia gli esercizi che ti verranno assegnati.
Dopo 5 giorni dall'intervento, quando ti verrà rimosso il bendaggio
Dipende dal tipo di sport. Nuoto, bicicletta ed esercizi non d’impatto al suolo posso essere eseguiti dopo sole 4-6 settimane dall’intervento. Bisognerà aspettare circa 8-12 settimane per riprendere la corsa e le attività più violente come calcio, pallavolo e basket.
Le scarpe con il tacco non sono un grande problema, anzi il contrario.
Il tacco alza il calcagno e riduce la tensione del tendine d’Achille, perciò il suo uso non è sconsigliato, sempre che si parli di un tacco moderato di 3-4 cm.
Dovrai invece aspettare circa 6-8 settimane per le scarpe con tacchi più alti.
L’esperienza del chirurgo è fondamentale quando si affronta qualsiasi intervento chirurgico. Però, indipendentemente dalla bravura del medico, esiste sempre il rischio di complicazioni che possono essere generali, e quindi comuni a tutti gli interventi (infezione, trombosi, ecc.) e specifici del procedimento chirurgico adottato. In generale, rispetto agli interventi che si eseguono con le osteotomie, cioè tagliando l’osso metatarsale, le complicanze sono minori e soprattutto di minore importanza. Il rischio d’infezione è molto limitato perché l’intervento si esegue attraverso 4-5 orifizi di 1 mm ciascuno. Il rischio di trombosi è anch’esso molto ridotto perché non si praticano i tagli ossei e perché le pazienti saranno libere di camminare e continuare la vita quotidiana già dal giorno dopo l’intervento.
Ipercorrezione
L’ipercorrezione (o alluce varo) è una complicanza molto sporadica in questo tipo di intervento, contrariamente alle tecniche con osteotomia in cui il rischio è molto più elevato. Nella mia casistica personale questa complicanza è pari a zero.
Recidiva dell’alluce valgo
La recidiva è un rischio in tutti gli interventi chirurgici di correzione dell’alluce valgo. Con la tecnica Secret Bridge, la recidiva si può verificare solo in 1 caso: con la rottura del legamento sintetico.
Il legamento utilizzato è in Mini TightRope di Arthrex, un sistema costruito in titanio e polietilene intrecciato, che negli studi di laboratorio ha imostrato una resistenza alla rottura fino a 1150 kg. Normalmente nella mia pratica chirurgica io impianto 2 legamenti per un totale di circa 2300 kg di resistenza alla trazione.
Con il trascorrere del tempo poi, le forze che si oppongono (spring forces) diminuiscono sensibilmente, riducendo lo stress sul legamento. Questo in parole semplici significa che più passa il tempo e meno rischi chi sono ad una recidiva.
Frattura da stress
Una frattura da stress è una frattura di un osso dovuta a sollecitazioni di bassa entità pero ripetute nel tempo. Questa condizione genera delle forze che agiscono ripetitivamente sull’osso, generando alla fine una rottura dello stesso.
Una frattura da stress si può verificare a carico del secondo osso metatarsale, perché più piccolo e fragile del primo. Nella mia casistica personale questo tipo di complicanza rappresenta circa il 2% ed in tutti i casi la soluzione è stata quella di limitare la deambulazione ella paziente e cambiare la scarpa normale con una scarpa ortopedica per 6 settimane.Dopo 6 settimane, l’osso metatarsale era guarito spontaneamente.
Rigidità delle articolazioni del dito
In condizioni normali, l’arco di movimento dell’alluce `di circa 70 gradi. Dopo un intervento di correzione di alluce valgo, il rischio di restare con una rigidità articolare del dito è tanto più alto, quanto più sarà il tempo di immobilizzazione con bendaggi, fasciature o scarpe ortopediche.
Secret Bridge è l’unica tecnica chirurgica che vi permetterà di rimuovere la fasciatura e indossare le vostre scarpe dopo solo 7 giorni dall’intervento. Ne consegue che il rischio di rigidità è quasi zero se le pazienti eseguono gli esercizi di riabilitazione indicati.Questo è grande vantaggio se si pensa che in alcune tecniche chirurgiche (come la Borsch) il tasso di rigidità è superiore al 50%.
Artrosi
Molteplici studi pubblicati nella letteratura ufficiale hanno evidenziato che circa il 75% dei pazienti che si sottopongono a un intervento di correzione dell’alluce valgo, già presentano diversi gradi di artrosi dell’alluce prima dell’intervento chirurgico.Fortunatamente meno del 2% di questi pazienti avrà problemi di dolore dovuto all’artrosi.
Lesione neuro-vascolari
Per lesioni neuro-vascolari si intendono danni chirurgici accidentali a carico di vene, arterie e nervi.
Con Secret Bridge si realizzano 4 forellini di 1 mm ciascuno, ragion per cui, sebbene esista un rischio teorico di lesione a queste strutture, nella mia sperienza personale questo rischio è pari a zero.Evidentemente i rischi di infezione o lesione neuro-vascolare aumenta quanto più estesa è incisione chirurgica e quanto più lunga è la durata dell’intervento.
Trombosi venosa profonda
E’ l’ostruzione di una vena delle gambe. E’ un rischio in tutti gli interventi chirurgici a carico degli arti inferiori e soprattutto negli interventi ortopedici.
Il rischio è aumentato poi dall’immobilità e dall’aggressività dell’intervento chirurgico.
Quindi, sebbene esista un rischio teorico di trombosi venosa (ragion per cui sarà prescritta eparina per 10 giorni), con Secret Bridge l’aggressione all’osso e alle parti molli è minima, le pazienti potranno camminare immediatamente e questo porta quasi a zero il rischio relativo a questa complicanza.
La metatarsalgia è una patologia da sovraccarico delle teste metatarsali ragion per cui l’unica forma di limitare l’ingravescenza del problema è ridurre il peso sui metatarsi.
Un plantare di scarico rappresenta l’unica possibilità di ridurre il dolore.
Se il plantare è ben fatto in molti casi si riesce ad evitare l’intervento. Perciò consiglio sempre di realizzare il plantare dopo uno studio biomeccanico completo dove verranno studiati i movimenti del piede, ma anche di tutto l’arto inferiore.
Il piede è una struttura complessa che cambia i suoi movimenti a seconda delle attività che si eseguono. L’appoggio plantare in posizione statica sarà sicuramente diverso dall’appoggio quando si commina o quando si corre.
Per questa ragione, a mio avviso i plantari realizzati previo una semplice podoscopia (esame dell’impronta del piede) non sono adeguati alla soluzione del problema perché non considerano i cambiamenti del piede e caviglia quando si cammina o si corre.
In generale si deve prendere in considerazione il trattamento chirurgico quando non si riesce a controllare il dolore con la scelta delle scarpe o con l’uso regolare dei plantari.
Si ! La decisione di realizzare un intervento bilaterale è una scelta individuale orientata per lo più da criteri personali, piuttosto che da criteri medici.
Vedi Tab "Complicanze".
La metatarsalgia è riconosciuta come una malattia invalidante e quindi in genere, il suo trattamento è coperto dalle assicurazioni sanitarie private.
Tuttavia, è sempre consigliabile consultare la compagnia d’assicurazione prima di realizzare l’intervento.
Circa 5 minuti. È un intervento rapido e semplice da eseguire. Però se bisogna correggere anche altre deformità del piede, l’intervento può prolungarsi nel tempo.
Sì! L’intervento si esegue in anestesia locale.
L’intervento è ambulatoriale quindi tutte le pazienti soggiornano in clinica qualche ora al fine di riposare dallo “stress” dell’intervento chirurgico. Per le pazienti straniere o che non risiedono in città, la clinica mette a disposizione una stanza privata dove poter soggiornare una notte con un accompagnatore, senza costi aggiuntivi.
Dal momento che non eseguo incisioni chirurgiche ne dissezioni chirurgiche, il dolore è minimo.
Bisogna sfatare il mito che la chirurgia del piede è dolorosa.
Nei miei interventi non ci saranno cicatrici né incisioni dei tessuti molli. Ciò che riferiscono le pazienti operate è di un dolore leggero che dura 1 o 2 giorni e che si controlla facilmente con 1 grammo di paracetamolo ogni 8 ore per i primi 3 giorni.
Immediatamente dopo l'operazione! Uscirai dalla clinica camminando senza stampelle.
NO! Le stampelle non sono necessarie, anzi controindicate. Camminare fa bene, farà sgonfiare più rapidamente il piede, riattiverà la circolazione ed eviterà in rischio di trombosi venosa.
Quando verrà rimosso il bendaggio, dopo 5 giorni dall’intervento.
Nessuna! Io invito tutte le pazienti a continuare con le attività quotidiane come se non fossero mai state operate. Non è necessario proteggere il piede con dispositivi speciali, cerotti o scarpe ortopediche.
NO! Non dovrai eseguire medicazioni perché non avrai suture né incisioni chirurgiche.
Il piede resterà leggermente gonfio per le prime 4-6 settimane, ragion per cui il risultato estetico sarà visibile solo dopo questo lasso di tempo. Tuttavia, il dolore caratteristico della metatarsalgia scomparirà immediatamente dopo l’operazione.
NO! Non è richiesta la riabilitazione, a patto che si cammini normalmente e che si facciano gli esercizi assegnati.
Dopo 5 giorni dall'intervento, quando ti verrà rimosso il bendaggio.
Dipende dal tipo di sport. Nuoto, bicicletta ed esercizi non d’impatto al suolo posso essere eseguiti dopo sole 4-6 settimane dall’intervento. Bisognerà aspettare circa 8 settimane per riprendere la corsa intensa e tutte le altre attività come calcio, pallavolo e basket.
Dipende dalla scarpa e dal tacco. Se per scarpe con i tacchi intendiamo scarpe con un’altezza del tacco di 3-4 cm, potrai indossarle dopo circa 4 settimane dall’intervento. Dovrai invece aspettare 8 settimane per le scarpe con tacchi più alti.
Nella mia casistica il tasso di recidiva è molto basso, praticamente zero. Bisogna però avere la pazienza di rispettare le indicazioni mediche nei primi 2-3 mesi dopo l’intervento.
L’esperienza del chirurgo è fondamentale quando si affronta qualsiasi intervento chirurgico. Però, indipendentemente dalla bravura del medico, esiste sempre il rischio di complicazioni che possono essere generali, e quindi comuni a tutti gli interventi (infezione, trombosi, ecc.) e specifici del procedimento chirurgico adottato. In generale, rispetto agli interventi che si eseguono con le osteotomie, cioè tagliando l’osso metatarsale, le complicanze sono minori e soprattutto di minore importanza. Il rischio d’infezione è molto limitato perché l’intervento si esegue attraverso 4-5 orifizi di 1 mm ciascuno. Il rischio di trombosi è anch’esso molto ridotto perché non si praticano i tagli ossei e perché le pazienti saranno libere di camminare e continuare la vita quotidiana già dal giorno dopo l’intervento.
Ipercorrezione
L’ipercorrezione (o alluce varo) è una complicanza molto sporadica in questo tipo di intervento, contrariamente alle tecniche con osteotomia in cui il rischio è molto più elevato. Nella mia casistica personale questa complicanza è pari a zero.
Recidiva dell’alluce valgo
La recidiva è un rischio in tutti gli interventi chirurgici di correzione dell’alluce valgo. Con la tecnica Secret Bridge, la recidiva si può verificare solo in 1 caso: con la rottura del legamento sintetico.
Il legamento utilizzato è in Mini TightRope di Arthrex, un sistema costruito in titanio e polietilene intrecciato, che negli studi di laboratorio ha imostrato una resistenza alla rottura fino a 1150 kg. Normalmente nella mia pratica chirurgica io impianto 2 legamenti per un totale di circa 2300 kg di resistenza alla trazione.
Con il trascorrere del tempo poi, le forze che si oppongono (spring forces) diminuiscono sensibilmente, riducendo lo stress sul legamento. Questo in parole semplici significa che più passa il tempo e meno rischi chi sono ad una recidiva.
Frattura da stress
Una frattura da stress è una frattura di un osso dovuta a sollecitazioni di bassa entità pero ripetute nel tempo. Questa condizione genera delle forze che agiscono ripetitivamente sull’osso, generando alla fine una rottura dello stesso.
Una frattura da stress si può verificare a carico del secondo osso metatarsale, perché più piccolo e fragile del primo. Nella mia casistica personale questo tipo di complicanza rappresenta circa il 2% ed in tutti i casi la soluzione è stata quella di limitare la deambulazione ella paziente e cambiare la scarpa normale con una scarpa ortopedica per 6 settimane.Dopo 6 settimane, l’osso metatarsale era guarito spontaneamente.
Rigidità delle articolazioni del dito
In condizioni normali, l’arco di movimento dell’alluce `di circa 70 gradi. Dopo un intervento di correzione di alluce valgo, il rischio di restare con una rigidità articolare del dito è tanto più alto, quanto più sarà il tempo di immobilizzazione con bendaggi, fasciature o scarpe ortopediche.
Secret Bridge è l’unica tecnica chirurgica che vi permetterà di rimuovere la fasciatura e indossare le vostre scarpe dopo solo 7 giorni dall’intervento. Ne consegue che il rischio di rigidità è quasi zero se le pazienti eseguono gli esercizi di riabilitazione indicati.Questo è grande vantaggio se si pensa che in alcune tecniche chirurgiche (come la Borsch) il tasso di rigidità è superiore al 50%.
Artrosi
Molteplici studi pubblicati nella letteratura ufficiale hanno evidenziato che circa il 75% dei pazienti che si sottopongono a un intervento di correzione dell’alluce valgo, già presentano diversi gradi di artrosi dell’alluce prima dell’intervento chirurgico.Fortunatamente meno del 2% di questi pazienti avrà problemi di dolore dovuto all’artrosi.
Lesione neuro-vascolari
Per lesioni neuro-vascolari si intendono danni chirurgici accidentali a carico di vene, arterie e nervi.
Con Secret Bridge si realizzano 4 forellini di 1 mm ciascuno, ragion per cui, sebbene esista un rischio teorico di lesione a queste strutture, nella mia sperienza personale questo rischio è pari a zero.Evidentemente i rischi di infezione o lesione neuro-vascolare aumenta quanto più estesa è incisione chirurgica e quanto più lunga è la durata dell’intervento.
Trombosi venosa profonda
E’ l’ostruzione di una vena delle gambe. E’ un rischio in tutti gli interventi chirurgici a carico degli arti inferiori e soprattutto negli interventi ortopedici.
Il rischio è aumentato poi dall’immobilità e dall’aggressività dell’intervento chirurgico.
Quindi, sebbene esista un rischio teorico di trombosi venosa (ragion per cui sarà prescritta eparina per 10 giorni), con Secret Bridge l’aggressione all’osso e alle parti molli è minima, le pazienti potranno camminare immediatamente e questo porta quasi a zero il rischio relativo a questa complicanza.
Il Neuroma di Morton è un’infiammazione cicatriziale di un nervo sensitivo che produce un intenso dolore sotto la pianta del piede.
Nelle fasi iniziali della malattia, un plantare di scarico rappresenta l’unica possibilità di ridurre il dolore.
Se il plantare è ben fatto in molti casi si riesce rinviare l’intervento anche di alcuni anni. Perciò consiglio sempre di realizzare il plantare dopo uno studio biomeccanico completo, dove verranno studiati i movimenti del piede, ma anche di tutto l’arto inferiore.
Il piede è una struttura complessa che cambia i suoi movimenti a seconda delle attività che si eseguono. L’appoggio plantare in posizione statica sarà sicuramente diverso dall’appoggio quando si commina o quando si corre.
Per questa ragione, a mio avviso i plantari realizzati previa una semplice podoscopia (esame dell’impronta del piede) non sono adeguati alla soluzione del problema perché non considerano i cambiamenti del piede e caviglia quando si cammina o si corre.
Se il Neuroma di Morton è associato ad una borsite, come spesso avviene, un’infiltrazione di cortisone può ridurre sensibilmente il dolore. Se non vi è una chiara borsite associata, l’infiltrazione non sortirà alcun effetto.
In generale si deve prendere in considerazione il trattamento chirurgico quando non si riesce a controllare il dolore con la scelta delle scarpe o con l’uso regolare dei plantari ortopedici.
Si ! La decisione di realizzare un intervento bilaterale è una scelta individuale orientata per lo più da criteri personali, piuttosto che da criteri medici.
Vedi Tab "Complicanze".
Il Neuroma di Morton è riconosciuta come una malattia invalidante e quindi il suo trattamento è coperto dalle assicurazioni sanitarie private.
Tuttavia, è sempre consigliabile consultare la propria compagnia d’assicurazione prima di realizzare l’intervento.
L’intervento in endoscopia è molto rapido e dura circa 10 minuti. L’intervento radicale di estirpazione del nervo sensitivo è più laborioso e si porta a termine in circa 30 minuti.
Sì! L’intervento si esegue in anestesia loco-regionale della caviglia.
L’intervento è ambulatoriale quindi tutte le pazienti soggiornano in clinica qualche ora al fine di riposare dallo “stress” dell’intervento chirurgico. Per le pazienti straniere o che non risiedono in città, la clinica mette a disposizione una stanza privata dove poter soggiornare una notte con un accompagnatore, senza costi aggiuntivi.
Dal momento che non eseguo incisioni chirurgiche ne dissezioni chirurgiche, il dolore è minimo.
Bisogna sfatare il mito che la chirurgia del piede è dolorosa.
Nei miei interventi non ci saranno cicatrici né incisioni dei tessuti molli. Ciò che riferiscono le pazienti operate è di un dolore leggero che dura 2 o 3 giorni e che si controlla facilmente con 1 grammo di paracetamolo ogni 8 ore per i primi 3 giorni
Immediatamente dopo l'operazione! Uscirai dalla clinica camminando senza stampelle.
NO! Le stampelle non sono necessarie, anzi controindicate. Camminare fa bene, farà sgonfiare più rapidamente il piede, riattiverà la circolazione e ridurrà in rischio di trombosi venosa.
Quando verrà rimosso il bendaggio, dopo 5 giorni dall’intervento.
Nessuna! Io invito tutte le pazienti a continuare con le attività quotidiane come se non fossero mai state operate. Non è necessario proteggere il piede con dispositivi speciali, cerotti o scarpe ortopediche.
NO! Non dovrai eseguire medicazioni perché non avrai suture.
Il piede resterà leggermente gonfio per le prime 3-4 settimane ragion per cui il risultato si potrà apprezzare solo dopo questo lasso di tempo.
NO! Di solito non è richiesta la riabilitazione, a patto che cammini normalmente.
Dopo 5 giorni dall'intervento, quando ti verrà rimosso il bendaggio.
Dipende dal tipo di sport. Nuoto, bicicletta ed esercizi non d’impatto al suolo posso essere eseguiti dopo sole 4-6 settimane dall’intervento. Bisognerà aspettare circa 8 settimane per riprendere la corsa intensa e tutte le altre attività come calcio, pallavolo e basket.
Dipende dal tacco. Se per scarpe con i tacchi intendiamo scarpe con un’altezza del tacco di 3-4 cm, potrai indossarle dopo circa 2-3 settimane dall’intervento. Dovrai invece aspettare circa 4-6 settimane per le scarpe con tacchi più alti.
Nell’intervento di decompressione endoscopica del nervo, il tasso di recidiva è più alto che nell’intervento radicale di estirpazione del nervo; per questa ragione le pazienti candidate al primo intervento devono essere selezionate con cura. Tuttavia, qualora un intervento di decompressione endoscopica non dovesse dare i risultati sperati, si potrà sempre procedere ad un intervento radicale. Cosa che non sarà possibile al contrario.
L’esperienza del chirurgo è fondamentale quando si affronta qualsiasi intervento chirurgico. Però, indipendentemente dalla bravura del medico, esiste sempre il rischio di complicazioni che possono essere generali, e quindi comuni a tutti gli interventi (infezione, trombosi, ecc.) e specifici del procedimento chirurgico adottato. In generale, rispetto agli interventi che si eseguono con le osteotomie, cioè tagliando l’osso metatarsale, le complicanze sono minori e soprattutto di minore importanza. Il rischio d’infezione è molto limitato perché l’intervento si esegue attraverso 4-5 orifizi di 1 mm ciascuno. Il rischio di trombosi è anch’esso molto ridotto perché non si praticano i tagli ossei e perché le pazienti saranno libere di camminare e continuare la vita quotidiana già dal giorno dopo l’intervento.
Ipercorrezione
L’ipercorrezione (o alluce varo) è una complicanza molto sporadica in questo tipo di intervento, contrariamente alle tecniche con osteotomia in cui il rischio è molto più elevato. Nella mia casistica personale questa complicanza è pari a zero.
Recidiva dell’alluce valgo
La recidiva è un rischio in tutti gli interventi chirurgici di correzione dell’alluce valgo. Con la tecnica Secret Bridge, la recidiva si può verificare solo in 1 caso: con la rottura del legamento sintetico.
Il legamento utilizzato è in Mini TightRope di Arthrex, un sistema costruito in titanio e polietilene intrecciato, che negli studi di laboratorio ha imostrato una resistenza alla rottura fino a 1150 kg. Normalmente nella mia pratica chirurgica io impianto 2 legamenti per un totale di circa 2300 kg di resistenza alla trazione.
Con il trascorrere del tempo poi, le forze che si oppongono (spring forces) diminuiscono sensibilmente, riducendo lo stress sul legamento. Questo in parole semplici significa che più passa il tempo e meno rischi chi sono ad una recidiva.
Frattura da stress
Una frattura da stress è una frattura di un osso dovuta a sollecitazioni di bassa entità pero ripetute nel tempo. Questa condizione genera delle forze che agiscono ripetitivamente sull’osso, generando alla fine una rottura dello stesso.
Una frattura da stress si può verificare a carico del secondo osso metatarsale, perché più piccolo e fragile del primo. Nella mia casistica personale questo tipo di complicanza rappresenta circa il 2% ed in tutti i casi la soluzione è stata quella di limitare la deambulazione ella paziente e cambiare la scarpa normale con una scarpa ortopedica per 6 settimane.Dopo 6 settimane, l’osso metatarsale era guarito spontaneamente.
Rigidità delle articolazioni del dito
In condizioni normali, l’arco di movimento dell’alluce `di circa 70 gradi. Dopo un intervento di correzione di alluce valgo, il rischio di restare con una rigidità articolare del dito è tanto più alto, quanto più sarà il tempo di immobilizzazione con bendaggi, fasciature o scarpe ortopediche.
Secret Bridge è l’unica tecnica chirurgica che vi permetterà di rimuovere la fasciatura e indossare le vostre scarpe dopo solo 7 giorni dall’intervento. Ne consegue che il rischio di rigidità è quasi zero se le pazienti eseguono gli esercizi di riabilitazione indicati.Questo è grande vantaggio se si pensa che in alcune tecniche chirurgiche (come la Borsch) il tasso di rigidità è superiore al 50%.
Artrosi
Molteplici studi pubblicati nella letteratura ufficiale hanno evidenziato che circa il 75% dei pazienti che si sottopongono a un intervento di correzione dell’alluce valgo, già presentano diversi gradi di artrosi dell’alluce prima dell’intervento chirurgico.Fortunatamente meno del 2% di questi pazienti avrà problemi di dolore dovuto all’artrosi.
Lesione neuro-vascolari
Per lesioni neuro-vascolari si intendono danni chirurgici accidentali a carico di vene, arterie e nervi.
Con Secret Bridge si realizzano 4 forellini di 1 mm ciascuno, ragion per cui, sebbene esista un rischio teorico di lesione a queste strutture, nella mia sperienza personale questo rischio è pari a zero.Evidentemente i rischi di infezione o lesione neuro-vascolare aumenta quanto più estesa è incisione chirurgica e quanto più lunga è la durata dell’intervento.
Trombosi venosa profonda
E’ l’ostruzione di una vena delle gambe. E’ un rischio in tutti gli interventi chirurgici a carico degli arti inferiori e soprattutto negli interventi ortopedici.
Il rischio è aumentato poi dall’immobilità e dall’aggressività dell’intervento chirurgico.
Quindi, sebbene esista un rischio teorico di trombosi venosa (ragion per cui sarà prescritta eparina per 10 giorni), con Secret Bridge l’aggressione all’osso e alle parti molli è minima, le pazienti potranno camminare immediatamente e questo porta quasi a zero il rischio relativo a questa complicanza.
Purtroppo, non c’è molto da fare per evitare quello che viene comunemente chiamato “callo del sarto”.
Il solo accorgimento è quello di evitare le scarpe con tacchi alti, anche se quest’accorgimento non cambierà di molto le sorti del dito. Se nel tuo codice genetico è scritto che il quinto dito varo peggiorerà, non potrai fare nulla per cambiare le sue sorti.
Nelle pazienti con quinto dito varo, come nelle pazienti con alluce valgo, la genetica rappresenta uno dei fattori più importanti. Nelle donne che presentano una familiarità per queste deformità la possibilità di sviluppare la malattia è altissima.
Studi in letteratura parlano di un 80% di possibilità di sviluppare la deformità.
Poi esistono altri fattori che possono peggiorare la malattia, e questi fattori sono sempre legati al tipo di scarpe. Scarpe basse con punta larga, sono sicuramente le più consigliate.
In generale si deve prendere in considerazione il trattamento chirurgico quando non si riesce a controllare il dolore con la scelta delle scarpe e protettori.
Si ! La decisione di realizzare un intervento bilaterale è una scelta individuale orientata per lo più da criteri personali, piuttosto che da criteri medici.
Vedi Tab "Complicanze".
Il quinto dito varo è riconosciuta come una malattia invalidante e quindi, in genere, il suo trattamento è coperto dalle assicurazioni sanitarie private.
Tuttavia, è sempre consigliabile consultare la compagnia d’assicurazione prima di realizzare l’intervento.
Circa 30 minuti.
Sì! L’intervento si esegue in anestesia loco-regionale della caviglia.
L’intervento è ambulatoriale quindi tutte le pazienti soggiornano in clinica qualche ora al fine di riposare dallo “stress” dell’intervento chirurgico. Per le pazienti straniere o che non risiedono in città, la clinica mette a disposizione una stanza privata dove poter soggiornare una notte con un accompagnatore, senza costi aggiuntivi.
Dal momento che non eseguo incisioni chirurgiche né tagli ossei del primo metatarso, il dolore è minimo.
Bisogna sfatare il mito che la chirurgia del piede è dolorosa.
In quest’operazione non ci saranno cicatrici né incisioni delle parti molli. Anche a livello osseo, non verranno praticati i tagli ossei del metatarso, ragion per cui quest’intervento è il meno aggressivo fra tutti gli interventi per correggere il “callo del sarto”. Ciò che riferiscono le pazienti operate è di un dolore leggero che dura 2 o 3 giorni e che si controlla facilmente con 1 grammo di paracetamolo ogni 8 ore per i primi 3 giorni.
Immediatamente dopo l'operazione! Uscirai dalla clinica camminando senza stampelle.
NO! Le stampelle non sono necessarie, anzi controindicate. Camminare fa bene, farà sgonfiare più rapidamente il piede, riattiverà la circolazione e ridurrà in rischio di trombosi venosa e di rigidità dell’alluce..
Quando verrà rimosso il bendaggio, dopo 5 giorni dall’intervento.
Nessuna! Io invito tutte le pazienti a continuare con le attività quotidiane come se non fossero mai state operate. Non è necessario proteggere il piede con dispositivi speciali, cerotti o scarpe ortopediche.
NO! Non dovrai eseguire medicazioni perché non avrai suture.
Il piede resterà leggermente gonfio per le prime 6-8 settimane, ragion per cui il risultato si potrà apprezzare solo dopo questo lasso di tempo.
NO! Di solito non è richiesta la riabilitazione, a patto che cammini normalmente e che faccia gli esercizi che ti verranno assegnati.
Dopo 5 giorni dall'intervento, quando ti verrà rimosso il bendaggio.
Dipende dal tipo di sport. Nuoto, bicicletta ed esercizi non d’impatto al suolo posso essere eseguiti dopo sole 4-6 settimane dall’intervento. Bisognerà aspettare circa 8 settimane per riprendere la corsa intensa e tutte le altre attività come calcio, pallavolo e basket.
Dipende dal tacco. Se per scarpe con i tacchi intendiamo scarpe con un’altezza del tacco di di 3-4 cm, potrai indossare le scarpe dopo circa 4-6 settimane dall’intervento. Dovrai invece aspettare circa 2-3 mesi per le scarpe con tacchi più alti.
L’esperienza del chirurgo è fondamentale quando si affronta qualsiasi intervento chirurgico. Però, indipendentemente dalla bravura del medico, esiste sempre il rischio di complicazioni che possono essere generali, e quindi comuni a tutti gli interventi (infezione, trombosi, ecc.) e specifici del procedimento chirurgico adottato. In generale, rispetto agli interventi che si eseguono con le osteotomie, cioè tagliando l’osso metatarsale, le complicanze sono minori e soprattutto di minore importanza. Il rischio d’infezione è molto limitato perché l’intervento si esegue attraverso 4-5 orifizi di 1 mm ciascuno. Il rischio di trombosi è anch’esso molto ridotto perché non si praticano i tagli ossei e perché le pazienti saranno libere di camminare e continuare la vita quotidiana già dal giorno dopo l’intervento.
Ipercorrezione
L’ipercorrezione (o alluce varo) è una complicanza molto sporadica in questo tipo di intervento, contrariamente alle tecniche con osteotomia in cui il rischio è molto più elevato. Nella mia casistica personale questa complicanza è pari a zero.
Recidiva dell’alluce valgo
La recidiva è un rischio in tutti gli interventi chirurgici di correzione dell’alluce valgo. Con la tecnica Secret Bridge, la recidiva si può verificare solo in 1 caso: con la rottura del legamento sintetico.
Il legamento utilizzato è in Mini TightRope di Arthrex, un sistema costruito in titanio e polietilene intrecciato, che negli studi di laboratorio ha imostrato una resistenza alla rottura fino a 1150 kg. Normalmente nella mia pratica chirurgica io impianto 2 legamenti per un totale di circa 2300 kg di resistenza alla trazione.
Con il trascorrere del tempo poi, le forze che si oppongono (spring forces) diminuiscono sensibilmente, riducendo lo stress sul legamento. Questo in parole semplici significa che più passa il tempo e meno rischi chi sono ad una recidiva.
Frattura da stress
Una frattura da stress è una frattura di un osso dovuta a sollecitazioni di bassa entità pero ripetute nel tempo. Questa condizione genera delle forze che agiscono ripetitivamente sull’osso, generando alla fine una rottura dello stesso.
Una frattura da stress si può verificare a carico del secondo osso metatarsale, perché più piccolo e fragile del primo. Nella mia casistica personale questo tipo di complicanza rappresenta circa il 2% ed in tutti i casi la soluzione è stata quella di limitare la deambulazione ella paziente e cambiare la scarpa normale con una scarpa ortopedica per 6 settimane.Dopo 6 settimane, l’osso metatarsale era guarito spontaneamente.
Rigidità delle articolazioni del dito
In condizioni normali, l’arco di movimento dell’alluce `di circa 70 gradi. Dopo un intervento di correzione di alluce valgo, il rischio di restare con una rigidità articolare del dito è tanto più alto, quanto più sarà il tempo di immobilizzazione con bendaggi, fasciature o scarpe ortopediche.
Secret Bridge è l’unica tecnica chirurgica che vi permetterà di rimuovere la fasciatura e indossare le vostre scarpe dopo solo 7 giorni dall’intervento. Ne consegue che il rischio di rigidità è quasi zero se le pazienti eseguono gli esercizi di riabilitazione indicati.Questo è grande vantaggio se si pensa che in alcune tecniche chirurgiche (come la Borsch) il tasso di rigidità è superiore al 50%.
Artrosi
Molteplici studi pubblicati nella letteratura ufficiale hanno evidenziato che circa il 75% dei pazienti che si sottopongono a un intervento di correzione dell’alluce valgo, già presentano diversi gradi di artrosi dell’alluce prima dell’intervento chirurgico.Fortunatamente meno del 2% di questi pazienti avrà problemi di dolore dovuto all’artrosi.
Lesione neuro-vascolari
Per lesioni neuro-vascolari si intendono danni chirurgici accidentali a carico di vene, arterie e nervi.
Con Secret Bridge si realizzano 4 forellini di 1 mm ciascuno, ragion per cui, sebbene esista un rischio teorico di lesione a queste strutture, nella mia sperienza personale questo rischio è pari a zero.Evidentemente i rischi di infezione o lesione neuro-vascolare aumenta quanto più estesa è incisione chirurgica e quanto più lunga è la durata dell’intervento.
Trombosi venosa profonda
E’ l’ostruzione di una vena delle gambe. E’ un rischio in tutti gli interventi chirurgici a carico degli arti inferiori e soprattutto negli interventi ortopedici.
Il rischio è aumentato poi dall’immobilità e dall’aggressività dell’intervento chirurgico.
Quindi, sebbene esista un rischio teorico di trombosi venosa (ragion per cui sarà prescritta eparina per 10 giorni), con Secret Bridge l’aggressione all’osso e alle parti molli è minima, le pazienti potranno camminare immediatamente e questo porta quasi a zero il rischio relativo a questa complicanza.
Purtroppo, non c’è molto da fare per evitare quello che viene comunemente chiamato “callo del sarto”.
Il solo accorgimento è quello di evitare le scarpe con tacchi alti, anche se quest’accorgimento non cambierà di molto le sorti del dito. Se nel tuo codice genetico è scritto che il quinto dito varo peggiorerà, non potrai fare nulla per cambiare le sue sorti.
Nelle pazienti con alluce valgo e callo del sarto, la genetica rappresenta uno dei fattori più importanti. Nelle donne che presentano una familiarità per l’alluce valgo, la possibilità di sviluppare la malattia è altissima. Studi in letteratura parlano di un 80% di possibilità di sviluppare la deformità.
Poi esistono altri fattori che possono peggiorare la malattia, e questi fattori sono sempre legati al tipo di scarpe. Scarpe basse con punta larga, sono sicuramente le più consigliate.
In ultimo gli ormoni femminili rappresentano la chiave dello sviluppo di queste deformità. Sono essi che rendono le donne 9 volte più a rischio rispetto agli uomini.
In generale si deve prendere in considerazione il trattamento chirurgico quando non si riesce a controllare il dolore con la scelta delle scarpe e protettori.
Si ! La decisione di realizzare un intervento bilaterale è una scelta individuale orientata per lo più da criteri personali, piuttosto che da criteri medici.
Vedi Tab "Complicanze".
L’alluce valgo ed il quinto dito varo sono entrambi riconosciuti come malattie invalidanti e quindi, in genere, il loro trattamento è coperto dalle assicurazioni sanitarie private.
Tuttavia, è sempre consigliabile consultare la propria compagnia d’assicurazione prima di realizzare l’intervento.
Secret Bridge permette una correzione “anatomica” dell’alluce, analogamente che la tecnica di correzione del quinto dito varo. Questo significa che si ristabilisce l’anatomia corretta del piede facendo “basculare” il primo ed il quinto osso metatarsale, senza tagliarli. In tutte le altre tecniche è necessario sezionare queste ossa.
Ciò significa che non si danneggiano le strutture ossee e quindi, se necessario, l'attuazione di un secondo intervento sarà certamente possibile e non sarà più complesso di un intervento classico, condotto per la prima volta.
Circa 90 minuti. Però se bisogna correggere anche le dita laterali, l’intervento può prolungarsi nel tempo.
Sì! L’intervento si esegue in anestesia loco-regionale della caviglia.
L’intervento è ambulatoriale quindi tutte le pazienti soggiornano in clinica qualche ora al fine di riposare dallo “stress” dell’intervento chirurgico. Per le pazienti straniere o che non risiedono in città, la clinica mette a disposizione una stanza privata dove poter soggiornare una notte con un accompagnatore, senza costi aggiuntivi.
Dal momento che non eseguo incisioni chirurgiche né tagli ossei del primo metatarso, il dolore è minimo.
Bisogna sfatare il mito che la chirurgia del piede è dolorosa.
In quest’operazione non ci saranno cicatrici né incisioni delle parti molli. Anche a livello osseo, non verranno praticati i tagli ossei del metatarso, ragion per cui quest’intervento è il meno aggressivo fra tutti gli interventi per correggere il “callo del sarto”. Ciò che riferiscono le pazienti operate è di un dolore leggero che dura 2 o 3 giorni e che si controlla facilmente con 1 grammo di paracetamolo ogni 8 ore per i primi 3 giorni.
Immediatamente dopo l'operazione! Uscirai dalla clinica camminando senza stampelle.
NO! Le stampelle non sono necessarie, anzi controindicate. Camminare fa bene, farà sgonfiare più rapidamente il piede, riattiverà la circolazione e ridurrà in rischio di trombosi venosa e di rigidità dell’alluce.
Quando verrà rimosso il bendaggio, dopo 5 giorni dall’intervento.
Nessuna! Io invito tutte le pazienti a continuare con le attività quotidiane come se non fossero mai state operate. Non è necessario proteggere il piede con dispositivi speciali, cerotti o scarpe ortopediche.
NO! Non dovrai eseguire medicazioni perché non avrai suture né incisioni chirurgiche.
Il piede resterà leggermente gonfio per le prime 6-8 settimane, ragion per cui il risultato si potrà apprezzare solo dopo questo lasso di tempo.
NO! Di solito non è richiesta la riabilitazione, a patto che cammini normalmente e che faccia gli esercizi che ti verranno assegnati.
Dopo 5 giorni dall'intervento, quando ti verrà rimosso il bendaggio.
Dipende dal tipo di sport. Nuoto, bicicletta ed esercizi non d’impatto al suolo posso essere eseguiti dopo soli 15 giorni dall’intervento.
Bisognerà aspettare circa 6 settimane per riprendere la corsa dolce e circa 3 mesi per le attività più violente come calcio, pallavolo e basket.
Dipende dal tacco. Se per scarpe con i tacchi intendiamo scarpe con un’altezza del tacco di di 3-4 cm, potrai indossare le scarpe dopo circa 4-6 settimane dall’intervento. Dovrai invece aspettare circa 2-3 mesi per le scarpe con tacchi più alti.
Nella mia casistica il tasso di recidiva è molto basso, circa il 2% delle pazienti operate con Secret-Bridge.
In generale la possibilità di recidiva si riduce con il passare del tempo perché si formerà un ponte fibroso tra il primo e secondo metatarso che rinforzerà il legamento artificiale. Questa struttura si forma dopo circa 3-6 mesi, perciò superata la finestra temporale dei 6 mesi, il rischio di recidiva è praticamente zero.
L’esperienza del chirurgo è fondamentale quando si affronta qualsiasi intervento chirurgico. Però, indipendentemente dalla bravura del medico, esiste sempre il rischio di complicazioni che possono essere generali, e quindi comuni a tutti gli interventi (infezione, trombosi, ecc.) e specifici del procedimento chirurgico adottato. In generale, rispetto agli interventi che si eseguono con le osteotomie, cioè tagliando l’osso metatarsale, le complicanze sono minori e soprattutto di minore importanza. Il rischio d’infezione è molto limitato perché l’intervento si esegue attraverso 4-5 orifizi di 1 mm ciascuno. Il rischio di trombosi è anch’esso molto ridotto perché non si praticano i tagli ossei e perché le pazienti saranno libere di camminare e continuare la vita quotidiana già dal giorno dopo l’intervento.
Ipercorrezione
L’ipercorrezione (o alluce varo) è una complicanza molto sporadica in questo tipo di intervento, contrariamente alle tecniche con osteotomia in cui il rischio è molto più elevato. Nella mia casistica personale questa complicanza è pari a zero.
Recidiva dell’alluce valgo
La recidiva è un rischio in tutti gli interventi chirurgici di correzione dell’alluce valgo. Con la tecnica Secret Bridge, la recidiva si può verificare solo in 1 caso: con la rottura del legamento sintetico.
Il legamento utilizzato è in Mini TightRope di Arthrex, un sistema costruito in titanio e polietilene intrecciato, che negli studi di laboratorio ha imostrato una resistenza alla rottura fino a 1150 kg. Normalmente nella mia pratica chirurgica io impianto 2 legamenti per un totale di circa 2300 kg di resistenza alla trazione.
Con il trascorrere del tempo poi, le forze che si oppongono (spring forces) diminuiscono sensibilmente, riducendo lo stress sul legamento. Questo in parole semplici significa che più passa il tempo e meno rischi chi sono ad una recidiva.
Frattura da stress
Una frattura da stress è una frattura di un osso dovuta a sollecitazioni di bassa entità pero ripetute nel tempo. Questa condizione genera delle forze che agiscono ripetitivamente sull’osso, generando alla fine una rottura dello stesso.
Una frattura da stress si può verificare a carico del secondo osso metatarsale, perché più piccolo e fragile del primo. Nella mia casistica personale questo tipo di complicanza rappresenta circa il 2% ed in tutti i casi la soluzione è stata quella di limitare la deambulazione ella paziente e cambiare la scarpa normale con una scarpa ortopedica per 6 settimane.Dopo 6 settimane, l’osso metatarsale era guarito spontaneamente.
Rigidità delle articolazioni del dito
In condizioni normali, l’arco di movimento dell’alluce `di circa 70 gradi. Dopo un intervento di correzione di alluce valgo, il rischio di restare con una rigidità articolare del dito è tanto più alto, quanto più sarà il tempo di immobilizzazione con bendaggi, fasciature o scarpe ortopediche.
Secret Bridge è l’unica tecnica chirurgica che vi permetterà di rimuovere la fasciatura e indossare le vostre scarpe dopo solo 7 giorni dall’intervento. Ne consegue che il rischio di rigidità è quasi zero se le pazienti eseguono gli esercizi di riabilitazione indicati.Questo è grande vantaggio se si pensa che in alcune tecniche chirurgiche (come la Borsch) il tasso di rigidità è superiore al 50%.
Artrosi
Molteplici studi pubblicati nella letteratura ufficiale hanno evidenziato che circa il 75% dei pazienti che si sottopongono a un intervento di correzione dell’alluce valgo, già presentano diversi gradi di artrosi dell’alluce prima dell’intervento chirurgico.Fortunatamente meno del 2% di questi pazienti avrà problemi di dolore dovuto all’artrosi.
Lesione neuro-vascolari
Per lesioni neuro-vascolari si intendono danni chirurgici accidentali a carico di vene, arterie e nervi.
Con Secret Bridge si realizzano 4 forellini di 1 mm ciascuno, ragion per cui, sebbene esista un rischio teorico di lesione a queste strutture, nella mia sperienza personale questo rischio è pari a zero.Evidentemente i rischi di infezione o lesione neuro-vascolare aumenta quanto più estesa è incisione chirurgica e quanto più lunga è la durata dell’intervento.
Trombosi venosa profonda
E’ l’ostruzione di una vena delle gambe. E’ un rischio in tutti gli interventi chirurgici a carico degli arti inferiori e soprattutto negli interventi ortopedici.
Il rischio è aumentato poi dall’immobilità e dall’aggressività dell’intervento chirurgico.
Quindi, sebbene esista un rischio teorico di trombosi venosa (ragion per cui sarà prescritta eparina per 10 giorni), con Secret Bridge l’aggressione all’osso e alle parti molli è minima, le pazienti potranno camminare immediatamente e questo porta quasi a zero il rischio relativo a questa complicanza.
La spina calcaneare è uno sperone osseo anomalo, simile a una spina di rosa o a un artiglio, che si sviluppa nella parte inferiore del calcagno.
È il risultato di una infiammazione cronica della fascia plantare (fascite plantare) che di conseguenza, richiama una deposizione di calcio a livello della sua inserzione sul calcagno, dando origine a quell’immagine suggestiva in radiografia, che chiamiamo “spina calcaneare”.
Un plantare di scarico rappresenta il primo trattamento al fine di ridurre il dolore.
Se il plantare è ben fatto, in molti casi si riesce ad evitare l’intervento. Perciò consiglio sempre di realizzare il plantare dopo uno studio biomeccanico completo dove verranno studiati i movimenti del piede, ma anche di tutto l’arto inferiore. Il piede è una struttura complessa che cambia i suoi movimenti a seconda delle attività che si eseguono. L’appoggio plantare in posizione statica sarà sicuramente diverso dall’appoggio quando si commina o quando si corre. Per questa ragione, a mio avviso i plantari realizzati previa semplice podoscopia (esame dell’impronta del piede) non sono adeguati alla risoluzione del problema perché non considerano i cambiamenti del piede e caviglia quando si cammina o si corre.
Nel caso in cui il dolore dovesse essere resistente al plantare, numerosi sono i trattamenti conservatori che possono applicarsi prima di dover ricorrere all’intervento chirurgico, tra i quali elenchiamo la fisioterapia, le onde d’urto, le infiltrazioni, l’elettrolisi ecc.
In generale si deve prendere in considerazione il trattamento chirurgico quando non si riesce a controllare il dolore con i trattamenti ortopedici conservatori.
Si ! La decisione di realizzare un intervento bilaterale è una scelta individuale orientata per lo più da criteri personali, piuttosto che da criteri medici.
Vedi Tab "Complicanze".
La spina calcaneare e la fascite plantare sono riconosciute come malattie invalidanti e quindi, in genere il loro trattamento è coperto dalle assicurazioni sanitarie private.
Tuttavia, è sempre consigliabile consultare la compagnia d’assicurazione prima di realizzare l’intervento.
L’intervento consiste nella sezione della fascia plantare e dell’asportazione della spina via percutanea. L’intervento può essere ripetuto senza grandi difficoltà, anche se nella mia pratica chirurgica non ho mai avuto la necessità di dover ripetere quest’operazione per recidiva.
Circa 10 minuti. Però se bisogna correggere anche altre deformità del piede, l’intervento può prolungarsi nel tempo.
Sì! L’intervento si esegue in anestesia locale.
L’intervento è ambulatoriale quindi tutte le pazienti soggiornano in clinica qualche ora al fine di riposare dallo “stress” dell’intervento chirurgico. Per le pazienti straniere o che non risiedono in città, la clinica mette a disposizione una stanza privata dove poter soggiornare una notte con un accompagnatore, senza costi aggiuntivi.
Dal momento che non eseguo incisioni chirurgiche né tagli ossei del primo metatarso, il dolore è minimo.
Bisogna sfatare il mito che la chirurgia del piede è dolorosa.
In quest’operazione non ci saranno cicatrici né incisioni delle parti molli. Anche a livello osseo, non verranno praticati i tagli ossei del metatarso, ragion per cui quest’intervento è il meno aggressivo fra tutti gli interventi per correggere il “callo del sarto”. Ciò che riferiscono le pazienti operate è di un dolore leggero che dura 2 o 3 giorni e che si controlla facilmente con 1 grammo di paracetamolo ogni 8 ore per i primi 3 giorni.
Immediatamente dopo l'operazione! Uscirai dalla clinica camminando senza stampelle.
NO! Le stampelle non sono necessarie. Camminare fa bene, farà sgonfiare più rapidamente il piede, riattiverà la circolazione, eviterà in rischio di trombosi venosa.
Quando verrà rimosso il bendaggio, dopo 5 giorni dall’intervento.
Nessuna! Io invito tutte le pazienti a continuare con le attività quotidiane come se non fossero mai state operate. Non è necessario proteggere il piede con dispositivi speciali, cerotti o scarpe ortopediche.
NO! Non dovrai eseguire medicazioni perché non avrai suture né incisioni chirurgiche.
Il piede resterà leggermente gonfio per le prime 3-4 settimane, ragion per cui il risultato estetico si potrà apprezzare solo dopo questo lasso di tempo, seppure un leggero dolore residuale continuerà per altre 2-3 settimane.
NO! Di solito non è richiesta la riabilitazione, a patto che cammini normalmente e che faccia gli esercizi che ti verranno assegnati.
Dopo 5 giorni dall'intervento, quando ti verrà rimosso il bendaggio.
Dipende dal tipo di sport. Nuoto, bicicletta ed esercizi non d’impatto al suolo posso essere eseguiti dopo soli 3-4 dall’intervento. Bisognerà aspettare circa 6-8 settimane per riprendere la corsa e le attività più violente come calcio, pallavolo e basket.
Dipende dal tacco. Se per scarpe con i tacchi intendiamo scarpe con un’altezza del tacco di 3-4 cm, potrai indossarle dopo circa 3-4 settimane dall’intervento. Dovrai invece aspettare circa 6-8 settimane per le scarpe con tacchi più alti.
Nella mia casistica il tasso di recidiva è praticamente zero, anche se in letteratura sono descritti casi di recidiva per calcificazioni eterotopiche (dovute all’intervento).
L’esperienza del chirurgo è fondamentale quando si affronta qualsiasi intervento chirurgico. Però, indipendentemente dalla bravura del medico, esiste sempre il rischio di complicazioni che possono essere generali, e quindi comuni a tutti gli interventi (infezione, trombosi, ecc.) e specifici del procedimento chirurgico adottato. In generale, rispetto agli interventi che si eseguono con le osteotomie, cioè tagliando l’osso metatarsale, le complicanze sono minori e soprattutto di minore importanza. Il rischio d’infezione è molto limitato perché l’intervento si esegue attraverso 4-5 orifizi di 1 mm ciascuno. Il rischio di trombosi è anch’esso molto ridotto perché non si praticano i tagli ossei e perché le pazienti saranno libere di camminare e continuare la vita quotidiana già dal giorno dopo l’intervento.
Ipercorrezione
L’ipercorrezione (o alluce varo) è una complicanza molto sporadica in questo tipo di intervento, contrariamente alle tecniche con osteotomia in cui il rischio è molto più elevato. Nella mia casistica personale questa complicanza è pari a zero.
Recidiva dell’alluce valgo
La recidiva è un rischio in tutti gli interventi chirurgici di correzione dell’alluce valgo. Con la tecnica Secret Bridge, la recidiva si può verificare solo in 1 caso: con la rottura del legamento sintetico.
Il legamento utilizzato è in Mini TightRope di Arthrex, un sistema costruito in titanio e polietilene intrecciato, che negli studi di laboratorio ha imostrato una resistenza alla rottura fino a 1150 kg. Normalmente nella mia pratica chirurgica io impianto 2 legamenti per un totale di circa 2300 kg di resistenza alla trazione.
Con il trascorrere del tempo poi, le forze che si oppongono (spring forces) diminuiscono sensibilmente, riducendo lo stress sul legamento. Questo in parole semplici significa che più passa il tempo e meno rischi chi sono ad una recidiva.
Frattura da stress
Una frattura da stress è una frattura di un osso dovuta a sollecitazioni di bassa entità pero ripetute nel tempo. Questa condizione genera delle forze che agiscono ripetitivamente sull’osso, generando alla fine una rottura dello stesso.
Una frattura da stress si può verificare a carico del secondo osso metatarsale, perché più piccolo e fragile del primo. Nella mia casistica personale questo tipo di complicanza rappresenta circa il 2% ed in tutti i casi la soluzione è stata quella di limitare la deambulazione ella paziente e cambiare la scarpa normale con una scarpa ortopedica per 6 settimane.Dopo 6 settimane, l’osso metatarsale era guarito spontaneamente.
Rigidità delle articolazioni del dito
In condizioni normali, l’arco di movimento dell’alluce `di circa 70 gradi. Dopo un intervento di correzione di alluce valgo, il rischio di restare con una rigidità articolare del dito è tanto più alto, quanto più sarà il tempo di immobilizzazione con bendaggi, fasciature o scarpe ortopediche.
Secret Bridge è l’unica tecnica chirurgica che vi permetterà di rimuovere la fasciatura e indossare le vostre scarpe dopo solo 7 giorni dall’intervento. Ne consegue che il rischio di rigidità è quasi zero se le pazienti eseguono gli esercizi di riabilitazione indicati.Questo è grande vantaggio se si pensa che in alcune tecniche chirurgiche (come la Borsch) il tasso di rigidità è superiore al 50%.
Artrosi
Molteplici studi pubblicati nella letteratura ufficiale hanno evidenziato che circa il 75% dei pazienti che si sottopongono a un intervento di correzione dell’alluce valgo, già presentano diversi gradi di artrosi dell’alluce prima dell’intervento chirurgico.Fortunatamente meno del 2% di questi pazienti avrà problemi di dolore dovuto all’artrosi.
Lesione neuro-vascolari
Per lesioni neuro-vascolari si intendono danni chirurgici accidentali a carico di vene, arterie e nervi.
Con Secret Bridge si realizzano 4 forellini di 1 mm ciascuno, ragion per cui, sebbene esista un rischio teorico di lesione a queste strutture, nella mia sperienza personale questo rischio è pari a zero.Evidentemente i rischi di infezione o lesione neuro-vascolare aumenta quanto più estesa è incisione chirurgica e quanto più lunga è la durata dell’intervento.
Trombosi venosa profonda
E’ l’ostruzione di una vena delle gambe. E’ un rischio in tutti gli interventi chirurgici a carico degli arti inferiori e soprattutto negli interventi ortopedici.
Il rischio è aumentato poi dall’immobilità e dall’aggressività dell’intervento chirurgico.
Quindi, sebbene esista un rischio teorico di trombosi venosa (ragion per cui sarà prescritta eparina per 10 giorni), con Secret Bridge l’aggressione all’osso e alle parti molli è minima, le pazienti potranno camminare immediatamente e questo porta quasi a zero il rischio relativo a questa complicanza.